“Il cavaliere e la morte” vince il concorso 100 libri per una scuola, premiata Giuliana Puma del liceo Garibaldi di Palermo

“100 libri per una scuola” è il concorso riservato agli studenti medi superiori delle città di “Panorama d’Italia”, il tour organizzato dal settimanale Panorama di Mondadori sulle realtà imprenditoriali vincenti del territorio, per incontrare le persone e dialogare con loro sui temi di attualità, costume, cultura, scienza e ambiente.
Nel contesto dell’iniziativa, in ogni città raggiunta dal tour Panorama dona 100 libri alla biblioteca di uno o più istituti superiori, perchè siano a disposizione di tutti gli studenti. Ma devono essere proprio loro a meritarsi il premio scalzando, con le armi della scrittura, la concorrenza delle altre scuole della loro stessa città. Le regole del concorso prevedono che per vincere basta rispondere in 30 righe, nella maniera più originale e convincente, al quesito: “Qual è il tuo libro preferito e perchè vorresti lasciarlo in eredità alla tua scuola?”. Panorama, scelto come vincitore il testo più significativo, lo pubblicherà sul settimanale e sul sito.

Ecco il testo premiato a Palermo, sesta e ultima tappa dell’edizione 2018 di Panorama d’Italia. L’autrice è Giuliana Puma, del liceo Garibaldi, che è stata premiata durante la cerimonia tenuta a Palazzo Mazzarino, in via Maqueda a Palermo, dove si è svolta la manifestazione promossa da Panorama.

“Il cavaliere e la morte” – Leonardo Sciascia

Quando ero bambina, mio padre mi ripeteva molto spesso quanto fosse importante leggere. Citando le strisce dei “Penauts” diceva: leggere è cibo per la mente e tutto ciò che ha che fare con il cibo, deve essere per forza qualcosa di buono”. Solo dopo molte letture, posso dargli ragione: leggendo il proprio libro preferito, si possono provare le stesse sensazioni che si hanno, gustando un buon piatto. Leggere “Il cavaliere e la morte” di Leonardo Sciascia è per me come assaporare una ricetta della tradizione siciliana sapientemente preparata dalla nonna. Come in qualunque romanzo giallo, vi sono tutti gli ingredienti del genere: il delitto, l’indagine, i sospetti e i sospettati, il mistero da sciogliere. Ma non basta! “Il cavaliere e la morte” è un libro che ha al suo interno una forte simbologia già riscontrabile nel titolo, tratto da un’incisione risalente al medioevo che raffigura un cavaliere, la Morte e il Diavolo. In questo scenario allegorico, vi sono i simboli della vita: una lotta incessante tra il tenace cavaliere e il Diavolo, tra il bene e il male, tra la volontà degli uomini onesti di opporsi agli intrighi di potere degli intoccabili e quel muro impenetrabile di corruzione ed omertà. Nonostante il romanzo sia stato pubblicato alla fine degli anni ‘80, queste pagine sembrano scritte ieri, anzi, oggi. Sono un appello ai giorni nostri, a quei ‘cavalieri’contemporanei che lottano contro una società nella quale, un potere logorante, si diffonde come un’epidemia, contagiando molti; una società, quella di ieri come quella di oggi, che Sciascia definisce con una frase: “Il Diavolo era talmente stanco da lasciar tutto agli uomini, che sapevano fare meglio di lui.”
Leggere “Il cavaliere e la morte” è un’esperienza totalizzante, perché tra le pagine di questo romanzo, non è permesso estraniarsi, avere vie di fuga; ad ogni parola, ad ogni sottile e dolorosa riflessione, si corre il rischio di trovarsi di fronte alla massima espressione della realtà. Francesco Bacone diceva che ci sono libri che devono essere assaggiati, altri trangugiati, ed alcuni, rari, che devono essere masticati e digeriti. Esattamente come questo romanzo. Leggere un libro, che diventa poi, il nostro libro preferito, significa fare nostre tutte le sensazioni dell’autore ed al contempo, inconsapevolmente, scrivere tra quelle pagine, una nuova pagina, carica delle nostre emozioni.
Sono questi tutti i motivi che mi spingono a voler lasciare ”Il cavaliere e la morte” in eredità alla mia scuola. Vederne una copia sugli scaffali della biblioteca del mio Liceo, significherebbe custodire per sempre lì una parte delle mie emozioni giovanili. Ed ogni volta che questa storia sarà letta da un nuovo studente, verranno scritte nuove pagine.

Giuliana Puma
Classe IV H – Liceo Classico “Giuseppe Garbaldi”, Palermo