Ars, Aricò: “Bene il no al ddl costituzionale che limita Autonomia Sicilia”
“Prossima grande battaglia politica da combattere è quella per l’inserimento nel nostro Statuto del riconoscimento dell’insularità della Sicilia”, afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima.
“I timori di DB erano fondati: il disegno di legge costituzionale che prevede di cambiare l’iter delle modifiche allo Statuto siciliano di fatto limiterebbe la nostra Autonomia. Pertanto, bene ha fatto la Commissione Statuto dell’Ars a dare parere negativo, modificando con intelligenza un precedente proprio giudizio positivo. Accogliamo con soddisfazione, quindi, il voto d’aula che ha sancito all’unanimità la contrarietà dell’Ars rispetto a quel ddl costituzionale”.
Alessandro Aricò aggiunge: “Le perplessità che avevo manifestato nella precedente seduta sono state confermate da autorevoli costituzionalisti intervenuti in questi ultimi giorni in Commissione Statuto. In base a questo nuovo disegno di legge costituzionale, infatti, rispetto alle modifiche dello Statuto decise da Camera e Senato l’Ars avrebbe avuto solo la possibilità di accettarle o respingerle, senza poterle concertare e con un quorum- i 2/3 dei componenti- difficile da raggiungere. C’era il rischio concreto, quindi, di subire da Roma modifiche statutarie sfavorevoli alla Sicilia”.
Inoltre, Aricò ha sottolineato che “un’altra battaglia politica da combattere è quella per l’inserimento nel nostro Statuto del riconoscimento dell’insularità della Sicilia”. E ha aggiunto: “Tutto questo cozza con il paradossale ritardo con cui il Governo nazionale non procede alla immediata ricostituzione della Commissione Paritetica Stato-Regione, disciplinata dall’articolo 43 dello Statuto, nonostante il Presidente Musumeci abbia già da tempo comunicato i nominativi di competenza della Regione. Il ritardo nella ricostituzione della commissione, infatti, sta rallentando notevolmente i processi di attuazione dello Statuto, limitando tante iniziative di rilancio e sviluppo della nostra terra. A titolo esemplificativo, il demanio statale attende il via libera per il trasferimento delle proprietà demaniali alla Regione, cosa che significherebbe rimettere in circolo risorse, sviluppo, economia e grande risparmio per le casse regionali”.