Messina e le dimissioni di De Luca quasi irrevocabili…

Le dimissioni di Cateno De Luca da sindaco di Messina sorprendono soltanto chi non conosce l’uomo oltre che il politico. Per essere chiari, stiamo parlando di uno che non si è fatto scrupolo di suonare la zampogna all’Ars o di farsi fotografare in mutande. Uno a cui non manca il coraggio e che ricorre a mezzi estremi senza pensarci un attimo. Le dimissioni erano state annunciate già da qualche giorno, ma adesso sono state persino formalizzate.

Come dire, il dato politico è così disarmante che De Luca, peraltro ancora deputato regionale, non esita a dire addio. Così facendo centra due obiettivi, da un lato devia la responsabilità politica sul Consiglio Comunale, dall’altro lancia un avvertimento proprio ai consiglieri: bellini, se vado a casa io, voi mi seguite a ruota. Con la differenza che Cateno il suo spazio politico ce l’ha ancora assicurato e anche ben retribuito.

Il caso Messina rivela, inoltre, una inoppugnabile verità: il cosiddetto effetto “dell’anatra zoppa” (sindaco senza maggioranza), almeno in Sicilia, non garantisce futuro. Solo a Topolinia potrebbe funzionare o nei casi in cui servono pochi voti per avere una maggioranza. Perché in tale circostanza è facile che in aula, di volta in volta, i numeri si trovino.

Adesso il programma prevede: domenica adunata in piazza con Cateno che si scatena; poi passaggio in Consiglio Comunale il giorno 6 per formalizzare le dimissioni. Dal giorno 8, avanti un altro. Forse. Perché la sensazione è che ancora la partita sia aperta e che i giorni a seguire potrebbero essere utili a trovare un fronte che sostenga il mandato del sindaco. Insomma, su quella lettera di dimissioni manca la parola irrevocabili. E chissà se la pronuncerà domenica davanti ai suoi seguaci…