Cefalù, chiuso Osterio Magno, dimora normanna del primo re di Sicilia. Sunseri, M5S: “Governo dica perché”
“Domus regia” edificata nel XII secolo, secondo la tradizione l’Osterio Magno di Cefalù sarebbe stato la dimora di Ruggero il Normanno, primo re di Sicilia. Fu chiuso anni fa per lavori di manutenzione e mai più riaperto. La denuncia del deputato regionale Luigi Sunseri
L’Osterio Magno si trova nel centro storico della Cefalù normanna, a poche centinaia di metri dal Duomo, che tre anni fa, insieme alle cattedrali di Palermo e Monreale, è divenuto patrimonio dell’umanità ed è stato iscritto nella World Heritage List.
Il monumento dovrebbe essere la sede del Visitor Center di Cefalù del sito “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”. Potrebbe essere inserito in ogni circuito virtuoso di promozione del patrimonio culturale siciliano e invece è un bene monumentale negato a cittadini e turisti.
A denunciare che da anni l’Osterio Magno è chiuso, è il deputato regionale del M5S Luigi Sunseri, che ha presentato al Governo regionale un’interrogazione parlamentare per chiedere quali iniziative l’assessorato ai Beni culturali intende mettere in campo per rendere fruibile e valorizzare lo storico edificio, indicato quale residenza di Re Ruggero II, passato poi alla potente famiglia Ventimiglia. Ritenuto nella prima decade del’900 bene di interesse monumentale, l’edificio a metà degli anni’50 è stato espropriato e restaurato.
“Chiediamo al Governo risposte certi in tempi rapidi”, dice Sunseri. Intollerabile che l’Osterio Magno sia chiuso. Nei primi anni ’90 il complesso monumentale è stato oggetto di un profondo restauro finanziato dalla Regione siciliana, sotto la sorveglianza della soprintendenza di Beni culturali e ambientali di Palermo. I lavori hanno portato alla luce i resti di un’area urbana di età ellenistica e le trincee dei muri di fondazione della sovrastante torre. Per otto anni fino al 2000, la gestione della struttura è stata affidata all’azienda autonoma di soggiorno e turismo di Cefalù, oggi servizio turistico regionale di Cefalù, poi è stato chiuso per lavori di manutenzione e mai più riaperto”. “E’ semplicemente scandaloso – afferma il deputato – che in ogni angolo di questa splendida terra ci siano tesori negati e dimenticati. Il Governo risponda e faccia anche un passo oltre le nostre richieste, dicendo cosa intende fare per la promozione dei beni culturali in Sicilia”.