Vuoi affittarti la villa di Leoluca Orlando? Scuci 5000 euro

Immaginate per un attimo se sfogliando gli annunci di locazione di case nella zona di Monza Brianza ci si imbattesse nell’offerta d’affitto di Villa San Martino ad Arcore. Per capirci, la villa che dal 1974 è abitata da Silvio Berlusconi, prima reuccio di Milano e della Lombardia riccastra, poi conducator d’Italia, la residenza simbolo del potere del capo più carismatico, dopo Togliatti, che un partito politico italiano abbia mai avuto. Una villa che ha ospitato leader internazionali e capetti locali, assai prima di diventare simbolo della decadenza e della fine di una stagione che sembrava infinita e che proprio nelle stanze più riservate scolorì per sempre il confine tra pubblico e privato.
Villa San Martino non è soltanto la settecentesca reggia che si conosce dalle foto e si immagina dai racconti di chi là era di casa, ma soprattutto la dimora che meglio di tanti trattati di sociologia e articolesse di giornali ha raccontato l’essenza di una certa Italia. Trovare quell’annuncio, sarebbe o non sarebbe una notizia?

Villa VirginiaOra trasportiamo la storia a Palermo e operiamo le opportune sostituzioni. Chi è il capo carismatico che per diversi decenni è andato a comandare (semi cit. Fabio Rovazzi) la politica locale come si dirige una contradanza, con un linguaggio pieno di suggestioni e farcito di rimandi internazionali? Chi è il simbolo della stagione della rinascita che da queste parti si è chiamata primavera, amato da tanti come un dio, declassato a santone da una consistente frotta di haters, i famigerati nemici della contentezza? Chi, soprattutto, ha abitato una villa che come quella di Arcore, ha avuto il privilegio di ospitare uomini e donne dei piani alti e di guardare in faccia il potere senza mai potere raccontarne un solo miserabile dettaglio?
Signori, quel lui è il nostro sindaco. Da 3 giorni, come riporta l’annuncio dell’agenzia immobiliare, Leoluca Orlando ha deciso di mettere a reddito quella che è stata la sua dimora più amata, ma già da diversi anni ripudiata a favore di un’abitazione più funzionale ad una coppia – sindaco e consorte – che ha visto salpare i figli verso l’indipendenza.

Villa VirginiaSi affitta Villa Virginia, la dimora di via Dante che è stata per anni il suo palcoscenico preferito, il luogo dove concedersi incontri meno ingessati, dove si dice abbia ricevuto premi nobel, dotti medici e sapienti e persino la quasi presidentessa degli Stati Uniti, Hillary Clinton; lo stesso luogo nel quale con certezza ha mostrato il suo aspetto più autentico, dove il lato istrionico riusciva a prendere il sopravvento ma senza creare imbarazzi e il protocollo dell’intimità si sostituiva alla sobrietà istituzionale. La dimora dalla quale Orlando usciva all’alba per cominciare sua la giornata di lavoro, ma nella quale non era certo di potere ritornare.
La descrizione della Villa è minuziosa e affascinante, la gallery fotografica mostra un arredamento di stile e gusto. E poi quegli ambienti raffinati e suggestivi, tanto quelli esterni che si affacciano su via Dante che quelli interni con il pianoforte che domina il luminoso ambiente ottagonale di stampo inglese. E poi lo studio del professore, una volta scatola dei ricordi e museo di cimeli provenienti da ogni parte del mondo; e quello spazio sotto una vetrata che ospitò l’inizio della sua collezione di elefantini per la quale adesso probabilmente ci vorrà davvero un tendone da circo. Milleseicento metri quadri di fascino e di storia, non a caso confinanti con Villa Whitaker che ne amplifica i contorni e i dettagli. Con 5.000 euro al mese – anche se non sappiamo chi al giorno d’oggi potrà permetterselo – ci si può passare questo sfizio e respirare la stessa aria di quell’uomo che la storia, quando sarà abbastanza lontano il rimbombo dei tamburi della propaganda, ci dirà se è stato veramente dio o semplice santone.


Villa VirginiaLa descrizione di Villa Virginia riportata nell’annuncio per l’affitto.

Lʼedificio è stato realizzato tra il 1902 ed il 1908 dallʼarchitetto Filippo La Porta e si inserisce nel verde della vicina Villa Malfitano. La costruzione si articola su pianta quadrangolare, il prospetto su via Dante si innalza su un piano seminterrato, primo e secondo piano, con due torrette poste una sul lato destro e una sul lato sinistro. Dallʼingresso su via Dante, attraverso la porta a vetri, si accede al vestibolo che ha due porte laterali: la prima immette in una saletta di disimpegno, la seconda nello studio del proprietario, al quale è annesso un wc. La Hall, che misura circa 12m per 9m ha due grandi archi laterali in legno (che danno lʼaccesso allo scalone che porta al primo piano e alla sala da pranzo). Il soffitto è a grandi cassettoni dalle modanature forti; il pavimento a piastrelle di quercia.

Villa VirginaLo scalone è costruito in quercia e viene illuminato da una vetrata a mosaico, realizzato da P. Bevilacqua. La sala da pranzo in acero e quercia è affrescata con immagini in stile orientale dalla pittrice Otama Kiyohara, moglie dello scultore Vincenzo Ragusa. Dal tinello attiguo alla sala da pranzo si passa nella sala disimpegno a sinistra del vestibolo e da questa alle dispense ed alla moderna cucina. La scala di servizio porta alle cantine con uscita diretta nel giardino; risalendo questa scala di servizio disimpegna i due alloggi delle persone di servizio, e continua sino al piano elevato, dove vi sono una sala, due stanze di foresteria con annessi locali toilette, e poi la sala di compagnia dalle grandi vetrate. si riesce nel ballatoio dello scalone da cui si ammira la sala di pittura che una scaletta, ingegnosamente sviluppata nella piccola torre, unisce alla loggia. Ritornando nel corridoio troviamo la camera padronale, con le due porte laterali che conducono alla stanza spogliatoio e a quella del proprietario.