La tragedia di Genova: storia di un’Italia che non sa prendersi cura di sé

Crollo Ponte Morandi, Genova
Crollo Ponte Morandi, Genova

Quando accadono tragedie come quelle di Genova si ha il senso di uno Stato in assoluta decadenza, le cui infrastrutture essenziali difettano della manutenzione necessaria tanto da accusare cedimenti clamorosi persino in quelle arterie che rappresentano insostituibili punti di collegamento.
Un’Italia che non riesce a prendersi cura di sé, stritolata da una crisi che produce gli effetti della coperta del soldato: se impieghi denaro e prospetti sia pur minimi investimenti per la testa, finisci per lasciare scoperti i piedi.
E ciò vale, tristemente, per il nord come per il sud, a dimostrazione che la mala politica di fondo non conosce latitudini e che tecnici e burocrati hanno da troppo tempo alzato bandiera bianca lasciando campo aperto e declinando responsabilità dalle quali oggi non possono fuggire neanche facendo ricorso a tutta l’ipocrisia del mondo. Vale per il ponte di Genova e per l’autostrada Palermo-Catania. L’unica differenza è il bilancio dei disastri, quindi soltanto una questione di fortuna.
Noi, intanto, continuiamo a occuparci delle ronde razziste di Casapound, della mistificazione sui vaccini e su quel prima gli italiani che sottintende che a farci del male da soli non siamo secondi a nessuno.

Crollo Ponte Morandi, Genova
Crollo Ponte Morandi, Genova