Il Palermo con Falletti vi sembra migliore dell’anno scorso?
Anche Cesar Falletti vestirà la maglia rosa. Il trequartista uruguiano con un recente e positivo passato nella Ternana ed un insignificante passaggio nel Bologna che ne detiene ancora la proprietà del cartellino, sostituirà dal punto di vista tattico Igor Coronado. La serie A è ancora troppa roba per lui, come del resto per Coronado, ma in B la sua parte, costituita da gol e assist, è in grado di farla per intero.
Rispetto al suo predecessore è fisicamente più forte, anche caratterialmente sembra messo meglio, non gli mancano i colpi ad effetto, forse paga dazio nel dribbling. Ma la scelta è senz’altro da approvare, soprattutto se si tiene conto che è arrivato sostanzialmente gratis.
L’arrivo di Falletti consente di fare il classico giochino dell’estate: meglio adesso o l’anno precedente? Partiamo dal numero 1. Per più di metà campionato, l’anno scorso Tedino s’è fatto infinocchiare con la storia di Posavec emulo di Buffon. E di punti se ne sono persi assai. Brignoli peggio non potrà essere e comunque stavolta l’eventuale surroga con Pomini avverrebbe prima del disastro.
Sulle fasce il saldo attuale è negativo. Il tanto contestato Rispoli in B è un lusso, Salvi una buona fascia media; Aleesami ha fatto un campionato mediocre, Mazzotta non lo farà rimpiangere, ma le alternative in rosa (vedasi alla voce Rolando), necessarie in un torneo così lungo, sono del tutto inesistenti.
La difesa, rispetto all’estate scorsa, è nettamente peggiorata. Intanto non c’è più Cionek (il migliore per distacco e non è stato casuale che dalla sua partenza in poi sono cominciati i problemi veri), Bellusci è di vetro e Rajkovic non giustifica lo stipendio che percepisce. L’amara verità è che il migliore sarebbe Struna che Foschi sta tentando in tutti i modi di dare via. Al momento il reparto non regge il confronto con la passata stagione, l’usura fisica non gioca a favore, il passaggio al modulo a 4 non favorirà (ce ne siamo accorti a Cagliari e con il Vicenza).
A centrocampo non c’è motivo d’esultare, perso Gnahorè e per il resto è tutto uguale. In attacco Puscas è un innesto intelligente, anche se un campionato intero l’ha disputato solo con la Primavera dell’Inter. C’è fiducia che vada in doppia cifra, ma di tutto l’attacco è il solo da accreditare. Nestorovski è sempre con le valigie pronte, Trajkovski l’abbiamo abbondantemente pesato, Balogh aspetta dopo due anni di festeggiare il primo gol in maglia rosa come del resto Moreo. I 30 gol garantiti dal trio dello scorso anno (Nesto più Lagumina più Coronado) non si capisce come raggiungerli. E forti dell’esperienza dell’anno scorso, non è detto che questa quota sia sufficiente visto che dal centrocampo il teorico contributo in termini di gol appare irrilevante (Chochev a parte, ma bisogna vedere se rimarrà).
Resta l’aspetto caratteriale, per il quale non si registrano sostanziali cambiamenti. Non ci sono leader e i più carismatici dell’anno scorso non danno garanzie. E poi c’è l’allenatore, Bruno Tedino. Uguale, purtroppo. Brava persona, punto. Per un intero campionato non s’è intravista una nemmeno sporadica parvenza di gioco. L’unica certezza tattica si poteva riassumere in “palla a Coronado e vediamo che succede”. Ci dispiace contraddire Ciccio Galeoto (“Con Tedino sino alla fine saremmo andati in A”), semmai senza Tedino non avremmo avuto bisogno dei play off. Tra le due tesi la seconda ci appare più accreditabile Ma questi sono discorsi ormai archiviati. Stellone è ancora sotto contratto, il Castori post Cesena spera nella riconoscenza dell’amico Foschi. Se non troveranno squadra prima che Zamparini prenda visione della realtà e si rassegni all’errore rinnovato di anno in anno, saranno questi i nomi caldi. Per quando? Il Palermo sotto le prime 5 posizioni, prima della sosta di Natale e secondo tradizione di famiglia calerà la ghigliottina. Si accettano scommesse.
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