Emergenza discarica Bellolampo, richiesta di ampliamento sesta vasca, M5S denuncia inerzia Regione
Fermi i lavori alla sesta vasca di Bellolampo per l’ampliamento richiesto dalla Rap, nuova diffida del MoVimento 5 Stelle che sollecitano il procedimento amministrativo da parte della Regione per le modifiche sostanziali della piattaforma impiantistica. Tra 4-5 settimane possibile emergenza ambientale e sanitaria
Con una nota trasmessa al dipartimento regionale Acque e rifiuti e a quello dell’Ambiente, i parlamentari del M5S Adriano Varrica, Aldo Penna e Caterina Licatini (componenti della commissione ambiente della Camera), il deputato Ars Giampiero Trizzino e i consiglieri comunali Cinquestelle di Palermo, Antonino Randazzo e Concetta Amella, hanno inoltrato la diffida affinché si provveda con la massima urgenza ad adottare ogni utile iniziativa e atto dovuto al fine di definire il procedimento amministrativo, avviato su iniziativa del gestore del servizio di smaltimento dei rifiuti RAP spa, relativo alla modifica sostanziale “per ampliamento della capacità ricettiva della sesta vasca della discarica di Bellolampo di circa 200.000 metri cubi”
Un precedente sollecito era già stato inviato dai portavoce del M5S lo scorso 17 luglio.
“La sesta vasca della discarica di Bellolampo, la sola attualmente in uso, ha una capacità residua di abbancamento di circa 4-5 settimane, trascorse le quali, in assenza di alternative, ci ritroveremo in presenza di una emergenza ambientale e sanitaria e di un potenziale danno erariale”, denunciano i Cinquestelle. “Domani scadranno i termini previsti dalla normativa vigente per l’acquisizione dei pareri (art. 24.3, D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.) e per questo, in caso di ulteriore ingiustificata inerzia verso gli specifici obblighi previsti dalla legge posti a fondamento della nostra diffida, valuteremo di procedere nelle opportuni sedi, sussistendone i presupposti di legge, al fine di far accertare le singole responsabilità penali e amministrative dei soggetti a vario titolo coinvolti nella vicenda”.
Critica la posizione del M5S anche sull’ordinanza di Musumeci che dispone il commissariamento dei comuni che non raggiungano la soglia del 30%, appena prorogata
“Se in Sicilia bastasse imporre agli enti locali di raggiungere la soglia del 30% di raccolta differenziata, l’emergenza rifiuti sarebbe risolta già da decenni e per farlo sarebbe servita una semplice ordinanza. Musumeci o mente o non lo sa, e se così fosse ancora una volta dimostrerebbe la più totale incompetenza in materia. Delle due l’una, non ci sono alternative”. Lo afferma il deputato regionale del M5S Giampiero Trizzino, dopo l’ordinanza della Regione che ha concesso altri 90 giorni ai Comuni per mettersi in regola con la percentuale minima di raccolta differenziata ed evitare così il commissariamento. “Senza un piano dei rifiuti e senza impianti”, prosegue Trizzino, “la spazzatura finirà in discarica o peggio ancora in qualche inceneritore di nuova generazione. A meno che, nel piano del Governo c’è l’idea di trasferire la raccolta all’estero, a spese dei 390 comuni siciliani”.
“Chiediamo a Musumeci – conclude – di pubblicare e fornire l’elenco dei progetti delle piattaforme per la raccolta differenziata, sempre che esistano e sempre che il Governo non intenda spedire la differenziata in qualche Paese dell’Ue”.