Mattarella compie 77 anni: acqua santa contro i riavulìlle

Oggi è il compleanno del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Una figura politica che gli italiani hanno imparato a conoscere, per lo più, dopo le recenti elezioni. Nell’immaginario collettivo c’è infatti un prima e un dopo. Sino al giorno del voto gli si concedeva l’attenzione riservata di solito al vecchio zio, quello che dispensa la sua saggezza somministrandola in piccole dosi e come tale viene tollerato più che amato. Persino Palermo lo metteva in disparte, quella Palermo che è stata la sua città d’adozione politica ma che non l’aveva mai amato come il fratello Piersanti. E a dire il vero neanche come il divo Leoluca che di Piersanti fu allievo. Nè amato, né considerato, politicamente parlando, nonostante fosse impietoso il confronto con il sindaco per antonomasia. Basta guardare il curriculum nettamente sbilanciato a favore del futuro Presidente che, prima di salire sul Colle, è stato deputato per 25 anni, ministro per i rapporti con il Parlamento, ministro della pubblica Istruzione, vice presidente del Consiglio, ministro della Difesa. E infine anche giudice della Corte Costituzionale.

Eppure c’è voluto il più complesso post elezioni della storia repubblicana perché Palermo e l’Italia intera si accorgessero di avere un papà piuttosto che uno zio. Un papà di cui si può anche non condividere le idee ma a cui è doveroso riconoscere il ruolo. Sergio Mattarella oggi di anni ne compie 77, numero che nella smorfia napoletana richiama i Riavulìlle, i diavoletti. Ora, non ci vuole molta immaginazione per capire quali Riavulìlle il nostro presidente è chiamato ad esorcizzare. Uno come lui che prima del Quirinale odiava andare in tv, ogni giorno è chiamato a controllare le esuberanze social di Matteo&Giggetto, nella loro infernale gara per la conquista del web. Legge del contrappasso, scherzo del destino, chissà. Roba forte che necessità di una robusta dose di acqua benedetta.