Loris, la Corte d’appello conferma 30 anni di reclusione a Veronica Panarello

La Corte d’assise d’appello di Catania ha confermato la sentenza di primo grado sull’omicidio del piccolo Loris Stival: 30 anni di reclusione per la madre, Veronica Panarello, per l’uccisione e l’occultamento del cadavere del figlio di 8 anni. I giudici hanno accolto la richiesta del Procuratore generale Maria Aschettino e del Pm Marco Rota.

La difesa, con l’avvocato Francesco Villardita, aveva chiesto invece l’assoluzione della donna “per non aver commesso il fatto”, oltre che perché “se ci fosse stata una partecipazione sarebbe un concorso anomalo”. Inoltre erano state chieste le “attenuanti generiche per il tratto di personalità disarmonica emerso dalle perizie psichiatriche”.

Loris fu strangolato con delle fascette di plastica il 29 novembre del 2014 nella sua casa di Santa Croce Camerina. La madre, Veronica Panarello, era stata condannata a 30 anni di reclusione in primo grado il 17 ottobre dal Gup di Ragusa, Andrea Reale, con il rito abbreviato. Lo scorso gennaio le era stata tolta la patria potestà del fratellino di Loris, affidato in modo esclusivo al padre Davide Stival. con il Tribunale che aveva rigettato le richieste di Veronica Panarello sulla possibilità di essere periodicamente aggiornata sulla crescita e sull’evoluzione del bambino. La donna aveva anche accolto la richiesta di separazione presentata dal marito.