Aeroporto di Comiso, il 10 luglio prove tecniche di futuro
Meno di una settimana per capire meglio quale potrebbe essere l’immediato futuro dell’aeroporto di Comiso. Il 10 luglio, infatti, scadranno i termini del bando di ricognizione on line per raccogliere manifestazioni di interesse pubblico. Se al termine di tali procedure la Soaco, la società che attualmente gestisce lo scalo di Comiso, riterrà opportuno procedere all’affitto dell’azienda, sarà indetta una gara pubblica a tutti gli effetti.
Una decisione che influirà in maniera determinante sulla vita di un aeroporto che ha sinora contribuito in maniera determinante all’aumento delle presenze turistiche nel comprensorio ragusano. E che peraltro ha consentito l’avvio di un vero e proprio percorso di destagionalizzazione attraverso collegamenti che hanno garantito un incremento di presenze turistiche nazionali e internazionali.
Ma la storia di Comiso è legata, attualmente, anche a quella dell’aeroporto di Catania, la cui società di gestione è presente come socio di maggioranza nello scalo ragusano. E non c’è dubbio che le migliori fortune di Comiso potrebbero incidere negativamente sui numeri di Catania che, in prospettiva, sembra pronta ad entrare nel gotha degli scali aeroportuali italiani.
Da parte della Regione, proprio per voce del presidente Nello Musumeci, è arrivata un’indicazione precisa: basta con la competizione tra gli aeroporti siciliani. Fattore che non giova all’economia siciliana e che spesso determina buchi di bilancio.
Sulla carta chi possiede le quote degli aeroporti sembra indirizzato verso la privatizzazione, ad eccezione del sindaco metropolitano di Palermo Leoluca Orlando. Perché, per vicinanza geografica e per conseguenti sfere d’interesse, Comiso sta a Catania come Trapani Birgi a Palermo.