I Rom di corso Olivuzza
Vivo nella zona di corso Olivuzza, a Palermo, e sono assediato dagli alieni. Gente che non conosce regola, estranei alla civiltà, chiusi nella cura dei propri interessi, coesi tra di loro, solidali, fieri avversari degli “altri” a protezione dei vantaggi della loro etnia. Sono “pezzi di merda”.
Ma se tra di loro cercate uno straniero, non lo trovate. Tutti italianissimi, sicilianissimi, palermitanissimi. Nessuno pensa di censirli quando:
1) – Occupano tutti gli incroci con ogni sorta di attività abusiva senza garanzie fiscali o sanitarie e in più con la pretesa di servire il cliente consentendogli di fare l’acquisto “volante” senza neanche scendere dall’auto e costringendo quelli dietro a una lunga fila.
2) – Posteggiano macchine e motori regolarmente sopra i marciapiedi. C’è chi mette lo scooter sotto la finestra della propria camera da letto, chi posteggia agli angoli spingendo l’auto sino allo spigolo del palazzo. E guai a lamentarsi. Rischi che finisca a legnate.
3) – In un raggio di meno di un km ci sono sei sale di scommesse che si vuole siano gestite da Cosa Nostra che nel quartiere è, no presente, presentissima. I frequentatori sono teppa che ha la pacchia, loro sì. Pensate siano meno inquietanti di un campo rom?
4) – Attorno ai cassonetti ci sono cumuli di sfabbricidi, letti a due piazze, divani, frigoriferi, lavatrici. In confronto un campo Rom è un campeggio svizzero.
5) – Per le strade c’è un continuo passaggio di auto col dolby stereo a manetta, anche nel cuore della notte.
6) Sfido chiunque a smentire anche uno solo dei punti da 1 a 5.
Detto tutto ciò, io capisco benissimo che la paura del diverso possa ingenerare frettolose semplificazioni. Credo che i controlli bisogna farli e che la sicurezza delle città e delle periferie sia importante. Ma i Rom in Italia sono 26 mila e certamente non tutti ladri. Sono stati sempre nomadi e hanno una loro cultura antica e perfino raffinata. Come l’Islam. [Leggi tutto]
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