Aquarius, Fulvio Vassallo Paleologo: “Disponibilità Spagna non risolve il problema e rischia di legittimare il comportamento illecito dell’Italia”

La disponibilità offerta dalla Spagna per accogliere le 629 persone a bordo della nave Aquarius è stata accolta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini come una vittoria da parte dell’Italia sull’Unione Europea, ma le controversie che sono nate dopo la dichiarazione del neo premier iberico Sanchez hanno alimentato il dibattito e le polemiche.

Tra coloro che ritengono che il problema sia tutt’altro che risolto c’è il professor Fulvio Vassalo Paleologo, avvocato ed esperto di diritto dell’immigrazione. “La disponibilità offerta dalla Spagna non risolve il problema per l’Italia né lo risolverà per le prossime occasioni simili– sgombera subito il campo Vassallo Paleologo – Tra l’altro si rischia di legittimare un comportamento illecito da parte delle autorità italiane perché, se sarà realizzato il progetto che è stato esplicitato dal ministero dell’Interno, cioè il trasbordare i due terzi dei migranti che sono su Aquarius su due navi della nostra Guardia Costiera, che dovrebbero poi scortare Aquarius”. Qual è il rischio? “Si potrebbe realizzare un vero e proprio respingimento illecito, perché queste persone farebbero ingresso comunque in territorio italiano, trattandosi di navi battenti bandiera tricolore – spiega Vassallo Paleologo -, e da questo territorio verrebbero, sia pure con l’assenso del Paese ricevente, trasferite, consegnate ad autorità di polizia spagnole. Il tutto senza ricordare che esiste nel nostro ordinamento l’articolo 19 del Testo unico sull’Immigrazione – ricorda il professore – che vieta il respingimento di donne in stato di gravidanza e di minori”.

Vassallo Paleologo boccia anche la proposta di fare sbarcare le sette donne in stato di gravidanza a bordo dell’Aquarius: “Erano con i loro compagni e mariti – ricorda l’esperto – La condizione, posta da Aquarius e dalle stesse persone interessate, era che i compagni non si separassero dalle donne in stato di gravidanza. Rispetto a questo le autorità italiane hanno negato la possibilità alle donne di scendere a terra con i loro compagni. Conseguentemente – dice Vassallo Paleologo- questo sbarco non è avvenuto per un rifiuto posto dalle autorità italiane rispetto a una legittima richiesta, cioè che scendessero tanto le donne quanto i loro compagni, padri dei bambini che dovranno nascere”. A questo punto l’analisi di Valssallo Paleologo allarga il campo a un un più ampio quadro di omissione di soccorso che è, a suo parere, comunque contestabile all’Italia anche quando la nave riparta oggi. “Sono persone soccorse ormai quattro giorni fa da Aquarius, che hanno sul corpo ustioni che non sono frutto di esposizione solare ma di torture inflitte dai libici – dice – Sono persone vulnerabili rispetto alle quali le convenzioni internazionali impongono lo sbarco nei tempi più rapidi possibili. Non solo quelle del diritto del mare, ma anche, tra le altre, la Convenzione europea a salvaguardia dei diritti dell’uomo, alla quale tanto l’Italia quanto Malta sono vincolate, o la Convenzione di Ginevra, per quanto riguarda la possibilità per una persona di chiedere asilo in un Paese alla frontiera. Togliere la possibilità di acceso alla frontiera per chiedere il diritto di asilo – chiosa ribadendo – va contro la convenzione di Ginevra sui rifugiati”.