Messina Denaro un uomo solo. Lupo: “Non c’è continuità col passato”

La presunta linea di continuità tra presente e passato non c’è. In passato c’era una quantità enorme di latitanti di boss di Cosa Nostra, oggi di fatto è uno soltanto”. Il professore Salvatore Lupo, esperto di storia della mafia, segna una linea di demarcazione netta con tra il passato e il presente di Cosa nostra. Nel giorno in cui le forze dell’ordine hanno inferto un duro colpo alla rete di fiancheggiatori del boss di Castelvetrano, il professore Lupo mette in guardia da analisi generalizzate e ‘senza tempo’: “I tempi prima del maxiprocesso e della sua fase iniziale, in cui tantissimi boss di Cosa nostra vivevano latitanti, sono veramente remoti – afferma – Parliamo praticamente di quarant’anni fa. Sicuramente Messina Denaro ha dei complici e probabilmente ha una situazione di ambiente favorevole, ma ragionare di queste cose come se fossero senza tempo è sbagliato“.

Tempi diversi, cambiati, insomma, sia da una parte che dall’altra: “In passato questa gente era latitante perché non la cercava nessuno. Questa insistenza sul fatto che erano latitanti a casa propria perché c’era qualcuno che li proteggeva… può anche darsi, ma è vero anche che nessuno li cercava. Quando hanno cominciato a cercarli, hanno cominciato anche a prenderli. Quando fu istituita la squadra Catturandi, per esempio. C’era un periodo in cui quelli che li cercavano ci lasciavano la pelle – sottolinea Lupo – e ovviamente era un bel disincentivo. Va fatta una storicizzazione, non bisogna vivere in un eterno presente”. E la storicizzazione di cui parla il professore di Storia contemporanea non riguarda solo Cosa nostra nel suo complesso, ma che anche i suoi leader, quelli che si sono succeduti nel tempo, evitando di ‘romanzare’, per così dire, la figura del boss o di caricarla di generiche caratteristiche che prescindano dal singolo: “Messina Denaro non è Provenzano e Provenzano non era Riina – spiega Lupo – Se avessero preso Messina Denaro ne avrebbero trovato un altro a cui attribuire queste, diciamo così, qualità. Non ha senso – chiosa Lupo – attribuire le stesse caratteristiche a uno che agisce in una situazione che non ha niente a che vedere con quelle precedenti. Il mondo è cambiato”.