Nino e Gabriele, i due nomi del Palermo

Quando andavo alle scuole medie, tanti anni fa, ero il solo a chiamarmi Gabriele. Non solo nella classe, non solo nella sezione, ma in tutta la scuola. Molti erano i Nino, Antonino, Antonio e ancor più ce n’erano nella generazione precedente, e ancor meno i Gabriele.
Oggi, ogni classe nelle scuole di Palermo è piena di ragazzini che si chiamano Gabriele. A Palermo è un nome che va molto in voga. Mi sembrano tutti ragazzini vivaci, che tengono alto il nome dei “Gabrieli”: siamo vivaci, tosti, intraprendenti.
Lo ha dimostrato ieri Gabriele Rolando, genovese di nascita ma ormai palermitano d’adozione che, insieme a Nino La Gumina, palermitano doc, ha fatto la partita e la vittoria rosanero in quel di Terni. Consacrando così i due nomi spiccatamente “palermitani”. Il Palermo schiaccia la Ternana con un 3-2 che poteva essere anche un 5-0 visti i valori in campo.
Quando Stellone, sul 3-0, tira fuori Gabriele Rolando dalla mischia, probabilmente per tenerlo in forma nei prossimi, decisivi, incontri, il Palermo crolla, e rischia una rimonta incredibile.
Due gol che fanno venire i brividi ai tifosi rosa nei minuti finali: merito alla Ternana, mai doma nonostante l’evidente inferiorità tecnica. Merito di Mattia Finotto e Luca Tremolada, che con due gol, altrettanto belli, per poco non beffano il Palermo.
Ma Nino La Gumina e Gabriele Rolando, senza nulla togliere agli altri, sono i migliori in campo. Confezionano gol e assist, divertono, spadroneggiano, grazie anche a un ispirato Coronado che dribbla a più non posso, a una formazione ben messa in campo da Stellone, a capitan Rispoli, che segna pure il suo ottavo gol regolare in rosanero, ma che ne può contare ufficialmente solo sei.
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