Approvata la finanziaria: brindano 2700 precari

Trentacinque voti a favore, 28 contrari. Finisce al fotofinish, poco dopo le 23 del 30 aprile, l’iter parlamentare della prima finanziaria della legislatura. A uscire dall’Aula al momento del voto, i due deputati di Sicilia Futura, Edy Tamajo e Nicola D’Agostino.

Un percorso in salita, quello della prima finanziaria targata Nello Musumeci, che parla di “una bella pagina che fa onore al Parlamento siciliano”, ringraziando le forze di opposizione per aver evitato “ostruzionismo inutile”.

La maggioranza cade diverse volte, metà della manovra finisce dentro un maxiemendamento del governo per fugare il rischio che non arrivi l’ok conclusivo e porta così a casa non soltanto il via libera alla manovra, ma anche una serie di provvedimenti significativi soprattutto sul piano simbolico. Dal raddoppio delle risorse destinate ai pazienti affetti da autismo, al reddito di libertà in favore delle donne indigenti vittime di violenza. E ancora, 5 milioni di euro in più ai Comuni virtuosi in materia di raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti.

Tra le norme approvate, il riconoscimento della condizione di insularità, ma anche la stabilizzazione degli oltre 2700 lavoratori del bacino ex Pip in Resais. E ancora, le norme in materia di edilizia popolare, i fondi per l’edilizia scolastica, maggiori risorse alle ex Province.

Stop invece alla norma spot sull’amianto, tra i cui rivoli era celata anche la possibilità di realizzare nuove discariche in Sicilia, mentre a trovare il semaforo rosso è anche il finanziamento all’Istituto superiore di giornalismo: i 200mila euro inizialmente destinati all’Ente confluiranno invece in un nuovo fondo in favore dei giornalisti minacciati. Stop inoltre al rilascio di nuove autorizzazioni per parchi eolici e fotovoltaici nei prossimi 120 giorni, in attesa del nuovo Piano regionale.

Soddisfatto il primo inquilino di Sala d’Ercole, Gianfranco Micciché, che sottolinea come sia “la prima volta in vent’anni che non si va in seduta notturna per approvare la Finanziaria”. Secondo Micciché si tratta di “una manovra equilibrata, i cui lavori si sono svolti con grande serenità”.

Nominati anche i componenti delle commissioni speciali, Statuto, Antimafia e Randagismo, che si insedieranno nei prossimi giorni per eleggerne i presidenti.

Una manovra che il Movimento 5 Stelle definisce invece “imbarazzante”, perché piena di “marchette, manovre spot e un testo ingrassato dalle richieste di una inesistente maggioranza di Musumeci”.

Approvato in chiusura anche il nuovo regolamento dell’Ars, che prevede l’ampliamento di ulteriori due deputati segretari nell’Ufficio di presidenza, oltre ai tre già eletti, per consentire a tutte le forze politiche del Parlamento siciliano di essere rappresentate. Una modifica che, ha sottolineato Micciché, non comporterà alcuna spesa aggiuntiva per l’Ars.