Le scuse dei giovani di Mezzojuso: “Ma Giletti si ricordi che siamo persone oneste”
“Mi scuso a nome di tutta la consulta giovanile di Mezzojuso per i toni utilizzati durante la diretta di Non è l’arena, ma ci sentivamo presi in giro e noi eravamo lì invece per metterci la faccia“. Risponde così alle polemiche innescate dopo la diretta televisiva del programma condotto da Massimo Giletti, Miriam Farini, presidente della consulta. Nel corso della trasmissione, incentrata sul caso delle sorelle Napoli, vittime di intimidazioni mafiose, è andato in scena uno scontro verbale tra la sua vice, Luciana Tavolacci, e il conduttore. “Non le permetto di offenderci, i processi si fanno in un aula di Tribunale”, aveva urlato la giovane a Giletti.
“Era in corso un processo mediatico – spiega Miriam Farini – sui ragazzi che non avevano espresso per tempo la loro solidarietà alle sorelle Napoli. Dopo la trasmissione è stato pure detto che i ragazzi di Mezzojuso ‘sono assuefatti all’atteggiamento mafioso‘. Vogliamo invece ribadire che siamo persone serie e oneste. Non eravamo a conoscenza dei fatti, per questo non siamo andati a esprimere la nostra solidarietà prima. Ma eravamo lì, ci abbiamo messo la faccia. Il collegamento neanche si sentiva bene, c’era maltempo, capivamo a fatica le domande. Ma eravamo lì perché siamo giovani onesti e non è giusto che si diano colpe ai giovani su cose di cui non hanno colpa”.
“Ho scoperto del caso delle sorelle Napoli lo scorso settembre, dai giornali – continua Miriam Farini – anche perché non potevamo mica conoscere le denunce effettuate in caserma. Mi sono informata, non conoscevo le signore, se non di vista. Non conoscevo neanche i terreni, perché sono lontani dal paese. Probabilmente l’unica “colpa” di noi giovani è che siamo lontani da questi problemi, dai lavori legati alla terra. Ma in trasmissione ci volevano far passare per persone non solidali con chi è vittima di intimidazioni mafiose. E ciò non è vero”.
“Io sono intervenuta in prima persona nella puntata del 25 marzo”, conclude la presidente della consulta giovanile. “Siamo stati ampiamente criticati, soprattutto dopo la puntata di ieri. Ma noi eravamo lì, altri sono rimasti a casa“.