Ars, Cancelleri sui due deputati segretari in più: “Porcheria per agevolare alcuni gruppi all’Ars. Un milione di spesa in cinque anni”
“Una grandissima porcheria“. Il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri non usa mezzi termini per commentare l’annuncio di Gianfranco Micciché sulla modifica del Regolamento che prevede due deputati segretari in più nel Consiglio di Presidenza dell’Ars, e soprattutto è fermamente convinto che difficilmente la modifica non comporti nessuna spesa in più per Palazzo dei Normanni: “Ieri abbiamo già espresso con Elena Pagana, nostra componente nella commissione Regolamento, la nostra contrarietà a questa cosa – dice il portavoce del Movimento 5 Stelle – Aldilà del fatto che questi deputati segretari possano far parte dell’Ufficio di Presidenza senza avere indennità di funzione aggiuntiva, cosa che resta tutta da vedere – dice dubbioso Cancelleri -, avranno comunque diritto ad usufruire di spazi fisici, a delle spese di rappresentanza, a uno staff da pagare mensilmente. Noi del Movimento 5 Stelle – dice – abbiamo calcolato che incideranno per un milione di euro nei cinque anni di legislatura“.
Ma il vicepresidente pentastellato dell’Ars non si limita a quantificare le spese che comunque sarà necessario affrontare con la previsione di due nuovi deputati segretari all’Ars e fa una personale analisi politica: “Portare da nove a undici i componenti del Consiglio di Presidenza è una manovra messa in piedi soltanto per poter agevolare qualche gruppo parlamentare in questo momento in cui sono venute fuori le difficoltà della maggioranza, ma così si falsano i numeri. È fuori da ogni logica, per noi è una grandissima porcheria“, taglia corto Cancelleri, che ritorna sull’aumento delle spese: “La politica ci ha abituati alla locuzione ‘senza alcun onere per le casse della Regione‘, ma se non ci sono oneri diretti occorre comunque considerare quelli riflessi – fa notare -, dati dal fatto che queste persone esistono e hanno delle spese di rappresentanza e legate alla loro funzione. l’invarianza di spesa non esiste“.