Siracusa, il Museo del papiro Corrado Basile vende pezzi per evitare la chiusura
Non basta l’aumento del turismo nell’Isola per evitare il rischio di chiusura nei musei siciliani. È quanto emerge da quello che sta accadendo a Siracusa, dove il Museo del papiro Corrado Basile, fondato da Corrado Basile e Anna Di Natale nel 1987 e gestito dall’Istituto Internazionale del Papiro, ha messo in vendita 20 frammenti di papiri greci e demotici della propria collezione, allo scopo di autofinanziarsi per evitare la definitiva chiusura.
Si tratta di “pezzi di accertata provenienza, acquistati dieci anni fa e, per quanto di conoscenza, inediti”. Una decisione, quella di mettere in vendita reperti rari risalenti a circa 1500 anni fa, che ha scosso appassionati e studiosi, ma che la direttrice del museo Anna Di Natale, come riportato da Ansa, ha preso “per reperire risorse dopo che la Regione ci ha dimezzato i contributi”.
Il Museo del Papiro è un museo unico al mondo: come si legge nel sito si occupa dello studio, della conservazione e della divulgazione delle testimonianze della cultura del papiro, cui spetta un posto di prim’ordine nella storia della civiltà. Il Museo svolge attività di recupero di manufatti e di documentazione sull’uso della pianta del papiro tra le diverse popolazioni, nonché attività di ricerca i cui risultati hanno fornito un concreto contributo alla soluzione di molti quesiti che vanno dall’origine del papiro alla salvaguardia dei papiri del fiume Ciane (Siracusa), dalla valorizzazione delle tradizioni storiche legate al papiro agli studi sulle antiche tecniche di manifattura e al trattamento e conservazione dei documenti papiracei.

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