Aggressione all’ospedale dei bambini, Giorgio Trizzino (M5S): “Sembra ci sia divieto di morire”

”Nella nostra societa sembra farsi strada il ‘divieto di morire’. E’ quello che quotidianamente constatiamo negli ospedali, nelle case di riposo, nelle abitazioni dove si trovano malati terminali, nella cultura di tanti uomini e donne del nostro tempo. La morte di un bambino in fase terminale ovviamente fa più male di quella di un anziano giunto ormai al termine della propria esperienza di vita. Quanto accaduto ieri all’Ospedale dei Bambini conferma in pieno la regola”. Lo dice il deputato del M5s Giorgio Trizzino, direttore dell’ospedale dei bambini di Palermo in aspettativa, dopo l’aggressione dei medici nel capoluogo siciliano.

”Un piccolo prematuro – aggiunge – con un tumore inoperabile è stato comunque sottoposto ad intervento chirurgico nel tentativo estremo di salvargli la vita. In questi casi il consenso dei genitori è indispensabile come anche obbligatoria è la dettagliata spiegazione sulle condizioni cliniche e sulla prognosi (in questo caso infausta) che deve essere effettuata prima di procedere. I genitori dopo avere appreso che i margini di riuscita dell’intervento erano veramente minimi hanno comunque accettato che il piccolo venisse operato. L’intervento pur essendo stato portato a compimento non ha consentito al piccolo di sopravvivere ed ecco allora che e’ scattata la reazione del padre che ha aggredito i medici. Non e’ la prima volta che assisto a queste scene e mi sono sempre chiesto se tali reazioni fossero determinate da un dolore talmente profondo da non trovare contenimento o se invece fossero la manifestazione di una cultura che impone la dimostrazione della propria ‘maschilità’ davanti alla famiglia ed alla società. Propendo per questa seconda ipotesi”.