Scontro nel governo tra Sgarbi e Grasso: “Mai vista in giunta”
Botta e risposta tra assessori regionali. In piena sessione di bilancio e tra le mille emergenze a cui il governo regionale deve far fronte, ecco che Musumeci dovrà tenere a bada anche i mal di pancia interni alla giunta. Bernadette Grasso attacca, Vittorio Sgarbi – dimissionario, ma ancora assessore ai Beni Culturali – risponde.
Grasso in una dichiarazione “rimprovera” al critico dell’arte di non essere stato presente in assessorato tutti i giorni, “alla stregua di un impiegato” sottolinea il polemico assessore, che ci tiene invece ad evidenziare una “strana coincidenza”: “tutte le volte – dice – che sono stato in giunta non ho mai visto l’assessore Grasso. E quella su di me è la prima dichiarazione che leggo sul suo conto”.
“La mia programmazione – ricorda Sgarbi – è stata tale che sono già in atto numerose iniziative da me programmate ma disertate dall’assessore Grasso: le mostre a Villa Zito, con finanziamenti da me raccolti fuori dalla Regione; il ritorno del dipinto di Boldini su Franca Florio; la mostra “Da Ribera a Luca Giordano”; la mostra su Antonello e Laurana a Palazzo Abatellis; la mostra “Il ruggito della velocità” all’Albergo dei Poveri; la mostra sulla pinacoteca dell’Università di Palermo a Palazzo Steri; la mostra sulla “Scuola di Palermo” a Palazzo Riso: le giornate di studio su “Gli Stati Generali della Cultura” in programma nei prossimi mesi a Gangi; la mostra sui pittori fiamminghi a Palazzo dei Normanni; la costituzione del Cda del Parco archeologico di Agrigento; le prelazioni di acquisto sul Castello di Schisò e Villa Pietratagliata; la redazione della legge sulle dimore storiche; la redazione della legge sull’Authority per i Beni Culturali; il vincolo sul centro storico di Poggioreale e sugli edifici adiacenti al Cretto di Burri; l’assegnazione totale dei ricavi della vendita dei biglietti dei musei e dei parchi archeologici all’amministrazione dei beni culturali; l’istituzione degli ispettori onorari per i beni culturali”.
“Attendo – conclude la sua reprimenda Sgarbi – di leggere gli atti prodotti dall’assessore Grasso, compiacendomi, nell’attesa, della sua presenza quotidiana nell’assessorato da lei diretto”.