Palermo, donna uccisa da marito carabiniere: i familiari citano i ministeri
Le figlie, la madre e alcuni zii di Rosanna Siciliano, 38 anni, uccisa davanti alle sue due piccole il 7 febbraio 2012 a Palermo dal marito carabiniere Rinaldo D’Alba di 40 anni, poi morto suicida, hanno citato la presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero della Difesa e il Ministero della Giustizia davanti al Tribunale civile di Palermo, chiedendo il risarcimento del danno. All’epoca del fatti le ragazzine avevano 12 e 5 anni. Secondo i parenti, la vittima ”si era rivolta alle Forze dell’Ordine prima di essere uccisa, aveva segnalato e denunciato l’ex marito”.
Ci sarebbe “una responsabilità dello Stato ed in particolare – affermano gli avvocati Vanessa e Gabriele Fallica, che rappresentano i familiari di Rosanna Siciliano – dell’Arma dei Carabinieri, per le gravi omissioni perpetrate nonostante le denunce fatte dalla vittima”. E dopo sei anni, le due figlie e i familiari “non hanno ricevuto – aggiungono i legali – alcuna assistenza”.