Trapani, i grillini contro Bologna: “Il marchio Cinquestelle é nostro”

Una vicenda “paradossale” che dimostra “quanto sia povero di idee chi proviene dalla politica tradizionale”. Non ha dubbi Sergio Tancredi, deputato regionale Cinquestelle eletto nel Trapanese a proposito dello strano caso raccontato ieri dal gazzettinodisicilia.it del candidato sindaco Cinquestelle ma non…grillino. Protagonista della vicenda è Beppe Bologna, editore di Telescirocco e dirigente di un consorzio televisivo nato negli anni ’90, ben prima dell’intuizione politica targata Grillo e Casaleggio. Bologna oggi si candida a primo cittadino del capoluogo di provincia proprio sulla scorta di quell’esperienza editoriale. Che si chiamava proprio Cinquestelle. Una vicenda, insomma, destinata a far discutere e non poco.

“Beppe Bologna – ammette Tancredi al gazzettinodisicilia.it – si sta prendendo un bel rischio, se lui vuole andare avanti, se ne assumerà le conseguenze. Non sai tratta soltanto di un simbolo nazionale ovviamente depositato e registrato, ma anche della proprietà intellettuale che c’è su quel simbolo. Se Bologna decidesse di presentare comunque la sua lista, potrebbe essere direttamente lo staff nazionale a intervenire per difendere nelle sedi opportune il nome del Movimento 5 Stelle”.

“Noi intanto stiamo lavorando – aggiunge Tancredi – alla composizione della nostra lista a sostegno del nostro candidato sindaco, Giuseppe Mazzonello. Le dinamiche delle amministrative non sono quelle delle politiche, conta meno l’ideologia e più la conoscenza diretta, di certo non ci aspettiamo i risultati delle politiche. Ma ci aspettiamo comunque un buon risultato”.

Nonostante gli sgambetti. “Mai mi sarei sognato, da personaggio politico, di arrivare a tanto – conclude Tancredi -. Segno evidente della povertà di idee da parte di chi proviene dalla politica tradizionale, anche a livello di comunicazione. Di certo Bologna si sta prendendo un bel rischio, potrebbe essere anche lo stesso ufficio elettorale a non accettare il simbolo. Noi in ogni caso faremo di tutto per tutelare il Movimento”.

Intanto Peppe Bologna annuncia la possibilità che sia lui a inibire i grillini dall’utilizzo del marchio Cinquestelle.