Lezione di caccia ai bambini della scuola elementare. LAV: “No all’assuefazione dei ragazzi all’uso delle armi”
Sabato 24 marzo negli Usa oltre 800mila persone hanno preso parte, a Washington, alla marcia contro le armi organizzata dopo il massacro avvenuto nella scuola di Parkland in Florida, dove a febbraio hanno perso la vita 17 persone. In Italia, su iniziativa del Consorzio armaioli italiani (ConArmI) in una scuola elementare di Gardone, provincia di Brescia, da qualche settimana i cacciatori fanno lezione in classe. Portano cani e volatili imbalsamati. Raccontano ‘favole’ che riabilitano il cacciatore in veste di custode della natura. E le mamme ringraziano perché “così si valorizza la tradizione”. In Valtrompia, terra di fucili e tradizioni venatorie, la caccia è considerata cosa buona e giusta, da imparare sui banchi di scuola. E hanno già chiamato dalle scuole di Sarezzo, Polaveno, Lodrino per ospitare anche lì queste lezioni così educative. Come racconta il quotidiano Il Giorno di Brescia, anche il sindaco di Gardone, Pierangelo Lancelotti, plaude: «Capisco che per chi non vive da queste parti sia un progetto strano. Ma per noi avere a che fare con un fucile è normale”.
C’è però chi afferma che l’industria delle armi non sia estranea a questo interesse per le scuole. Lo sostiene Massimo Vitturi responsabile nazionale LAV (Lega anti vivisezione) per gli animali selvatici: il quale definisce il progetto «sponsorizzato dall’industria delle armi che cresce e prospera sull’uccisione non solo degli animali. Stiamo gettando le basi del sistema americano, è un processo di assuefazione dei ragazzi all’uso delle armi».
Per l’associazione “Vittime della caccia” si tratta di “un’iniziativa ipocrita, perchè gli interlocutori sono menti plasmabili e l’inganno è dietro l’angolo: bambini e ragazzi minorenni ai quali si raccontano ‘fiabe’ dove i fucili non fanno male ma sono elementi culturali e consentono svago e divertimento”. Un genere di esperienza che va rivolta comunque “sempre e solo a persone maggiorenni, che hanno già raggiunto quella maturità che consenta loro di non confondere un fucile vero con quello dei videogame”.
‘Normale’ appare anche per la Regione Veneto e la Provincia di Treviso che hanno patrocinato un”iniziativa simile titolata: “Giovani a caccia di esperienze”.
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