Sicilië, pittori fiamminghi / Santa Caterina torna in mostra al Palazzo Reale di Palermo

Si inaugura domani alle 18 la mostra “Sicilië,” una selezione significativa di importanti dipinti fiamminghi provenienti da collezioni pubbliche e private della Sicilia. Le opere saranno esposte nella Sala Montalto del Palazzo Reale di Palermo fino al 28 maggio. I dipinti si inquadrano in un ampio arco cronologico che va dal tardo Quattrocento al Seicento. Il percorso espositivo si articola attraverso due nuclei tematici strettamente connessi fra loro: da un lato le opere pervenute in Sicilia attraverso i molteplici percorsi del collezionismo e della committenza artistica, dall’altro gli artisti di origine fiamminga e olandese, attivi e pienamente inseriti nel tessuto storico-sociale siciliano già a partire dagli anni centrali del Cinquecento.

Tra le opere in mostra spicca l’opera più famosa di Jean Gossart, detto Mabuse, che è il trittico di Malvagna; la Deposizione di Jan Provoost, che rappresenta in pieno uno degli esempi più significativi del passaggio dal Gotico al Rinascimento dei Paesi Bassi; dalla collezione Chiaramonte Bordonaro sarà esposta la Madonna con Bambino di Anton van Dyck, l’allievo di Rubens; altra opera di van Dyck è la Crocifissione (collezione privata Palazzo Alliata di Villafranca); di alto valore artistico è la Circoncisione di Simone de Wobreck, un olio su tavola; non meno significativa è la presenza dell’olandese Mattia Stomer con l’opera La morte di Catone.

Protagonista assoluta della mostra è l’opera che ritrae Santa Caterina d’Alessandria. Si tratta di un dipinto ad olio su una tavoletta di legno (53,8 x15,3 cm), sportello destro di un trittico smembrato. Datata tra la fine del secolo XV e gli inizi del secolo XVI, è stata riferita al cosiddetto Maestro della Leggenda di Santa Lucia, artista attivo a Bruges.
Fino ad oggi è stata custodita al Convento dei Frati Cappuccini di Palermo, proveniente dalla Chiesa di San Giacomo, annessa al convento del medesimo ordine, a Bivona. La Santa raffigurata, Caterina, è figlia di aristocratici e originaria di Alessandria d’Egitto, vissuta al tempo dell’imperatore Massimino, qui ritratto ai suoi piedi. Condannata al martirio attraverso una ruota dentata, fu infine decapitata con una spada.

La mostra, è promossa dalla Fondazione Federico II e dall’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana (info).