Frizzi e la diretta tv nella sera della strage di Capaci. “Non ho avuto le palle per andarmene a casa”
“Non ho avuto le palle per andarmene a casa”. Le parole pronunciate allora da Fabrizio Frizzi oggi descrivono meglio di qualsiasi coccodrillo l’onesta e la serietà del personaggio che ha fatto dello stile e della gentilezza il suo principale tratto professionale. Era la sera del 23 maggio 1992, le immagini della strage di Capaci inondavano i telegiornali di tutto il mondo, Falcone era saltato in aria assieme a Francesca Morvillo e agli uomini della scorta. E la Rai decise di mandare in onda egualmente la puntata di Scommettiamo Che… condotta appunto da Frizzi e da Milly Carlucci.
La decisione fu presa dai vertici di viale Mazzini, ma Frizzi ricostruendo il clima di quelle ore, qualche giorno dopo, fece la più feroce delle autocritiche. Lui e soltanto lui. Per il resto silenzio assoluto. Di quella serata televisiva resta il ricordo della sua commozione e dell’imbarazzo per nulla celato. Forse l’unica macchia di una carriera sempre condotta sul robusto filo della sobrietà.