La furia di Sgarbi: “Musumeci sfiduciato dai siciliani”

In quel comunicato, Micciché esprimeva una posizione del governo, manifestata nello specifico dall’assessore al Territorio, Toto Cordaro, non so per quale motivo. Evidentemente sono sgradito”. Vittorio Sgarbi è furibondo, accetta “suo malgrado” la decisione del governo, ma detta i tempi della sua fuoriuscita dalla giunta: dal momento in cui la giunta ratificherà l’incompatibilità col mandato parlamentare, avrò 30 giorni di tempo per decidere, per cui non se ne parlerà prima di inizio maggio”.

Lei si definisce “sgradito”. Da chi?
“Ah, non lo so. Di certo in molti vogliono il mio posto”.

Chi crede che voglia diventare assessore ai Beni Culturali al suo posto?
“Sarà siciliano e sarà esponente di partito”.

Nomi?
“Non lo so, ma non ho dubbi che andrà così”.

Tre mesi da assessore e neanche una delibera firmata.
“Eh, grazie. Le delibere le firma chi deve impegnare fondi pubblici, io ho fatto decreti. La mostra su Boldini è stata a costo zero e non me ne vado ancora perché attendo 39 milioni di euro per la ricostruzione del Tempio G di Selinunte. Soldi che arrivano da privati, che non sono fondi pubblici e che non graveranno sulle casse della Regione. Le delibere le firmino quelli che sanno solo spendere fondi pubblici”.

In questi mesi ha sentito la pressione dei Cinquestelle?
“Assolutamente, io li voglio polverizzare. Quella è gente che andata al potere con un vaffanculo e adesso fa la morale a me”.

Pensa, invece, che il presidente Musumeci senta la pressione dei grillini?
“Posso dire dal punto di vista di osservatore esterno che le elezioni politiche dimostrano che esiste un problema Musumeci. Ha vinto le regionali quattro mesi fa e non ha fatto campagna elettorale per le politiche. E i siciliani lo hanno sfiduciato, votando in massa i Cinquestelle”.