“Ladri di futuro”: lo sfogo del pm dopo gli arresti di Catania
Li ha definiti ladri di futuro e mai definizione fu più azzeccata. Oggi durante la conferenza stampa della Procura di Catania sugli arresti di funzionari pubblici e imprenditori impegnati nel settore dei rifiuti, è successo qualcosa che va oltre la normale spiegazione dei fatti da parte degli inquirenti.
Perché se la cronaca ha le sue regole – ed è giusto ascoltare i particolari delle indagini che hanno determinato l’inchiesta- ciò che è accaduto nel Palazzo di Giustizia di Catania – ha anche un valore sociale che a volte neanche le sentenze riescono a garantire.
Gli rodeva, eccome se gli rodeva, al magistrato che ha spiegato come meglio non avrebbe potuto un aspetto collaterale della vicenda giudiziaria ma non per questo meno secondaria. Oltre che alla corruzione e agli altri eventuali reati che saranno delineati nelle aule giudiziarie, il pm Fabio Regolo, ha puntato la sua attenzione sull’effetto devastante che la notizia in sé possiede in relazione al rapporto perverso tra impresa e pubblica amministrazione che proprio questa inchiesta ha ancora una volta svelato.
“Ad una certa parte della Pubblica Amministrazione non interessa un funzionario che conosce a memoria il codice degli appalti e che lo fa applicare. È meglio che ci sia qualcuno che chiuda un occhio e magari tutti e due. Al mondo dell’impresa (in questo contesto, ndr) non interessa un ingegnere che sa fare bene il suo lavoro, che prepara progetti idonei ad assicurarsi un appalto come insegnano le regole di mercato. E tutto ciò mentre le famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese ma egualmente compiono ogni sforzo per fare studiare i figli, nella speranza che attraverso lo studio e la formazione questi ragazzi sappiano restituire servizi alla comunità. Sforzi che corrono il rischio di essere vanificati da questi ladri di futuro”.
Dottore Regolo, il cittadino la ringrazia per ciò che assieme ai suoi colleghi ha fatto, il genitore che è dentro molti di noi la abbraccia per ciò che ha detto.