I giovani rimangono di più a casa e vengono aiutati dalle famiglie

I dati di una ricerca del Fmi (Fondo monetario internazionale) e dell’Upb (Ufficio parlamentare del bilancio) parlano chiaro: la media d’età dei giovani italiani che rimangono nelle mura di casa, per essere aiutati dalle famiglie e sentire meno la crisi, è di 30,1 anni nel 2017.

I ragazzi che stanno a casa con le famiglie si sentono tutelati da una sorta di welfare (benessere) informale che li “protegge” dalla disoccupazione. Gli economisti dell’Upb dichiarano che i giovani che subiscono di più questa penalizzazione sono tra i 18 e 24 anni d’età, con una crescita del 3,3% del tasso di povertà.

L’unica soluzione potrebbe arrivare da politiche attive sul lavoro che, favorendo talenti personali e rendendo indipendenti i giovani, potrebbero aiutare le famiglie, già in difficoltà, a non dover sostentare i figli con spese non sostenibili.