“Sei un razzista, il tuo caffè non lo voglio” – VIDEO

“Confermo, si sono scusati per quanto accaduto all’interno del bar, volevano offrirmi il caffè, ma io ho rifiutato”. Insomma, sei stato razzista, quindi il tuo caffè non lo voglio? “Esattamente”. È ancora Said Yacoub a raccontare, questa volta al Gazzettino di Sicilia, quanto avvenuto dopo essere stato cacciato da un bar in pieno salotto buono di Palermo.

 

 

Said, originario del Camerun, ma che in Sicilia vive ormai da sette anni, quattro dei quali a Palermo. Frequenta l’Università di Palermo, dove studia Scienze del Turismo, fa parte di varie associazioni tra cui Amnesty International, ed è un tifoso del Palermo calcio. “Ho anche fatto un provino nella primavera – racconta – ma non mi hanno preso”.

“Il personale del bar – ammette – è stato molto cortese, si sono scusati più volte. Il punto è che sono convinto che episodi come questo vadano raccontati comunque, per non lasciare che accada ancora. La cosa che mi ha fatto male – sottolinea ancora – è il messaggio che passa: se mi giudichi dal colore della pelle, quale esso sia, significa che chiunque non sia italiano è un potenziale mendicante. È come se domani in Camerun, dove sono nato io, arrivasse un italiano e venisse tacciato di essere mafioso. Non sarebbe giusto allo stesso modo. Non è mai giusto generalizzare”.