Dipendenti Ast sotto inchiesta, Ugl e Uil: “Vicenda triste, lavoratori vittime del sistema”
Sulla notizia relativa all’inchiesta, che sta coinvolgendo oltre 70 dipendenti Ast, intervengono la federazioni regionali di Ugl autoferrotranvieri e Uil trasporti con i rispettivi segretari Giuseppe Scannella e Agostino Falanga: “È una vicenda molto triste che affonda le sue radici – dichiarano – in una fase della vita della partecipata stessa in cui il forte ritardo nella corresponsione degli stipendi ha attivato un meccanismo che, nel tempo, è probabilmente sfuggito di mano ai vertici aziendali ed all’attuale direttore. Questo perché – aggiungono Scannella e Falanga – molti lavoratori, in evidente difficoltà economica, chiedevano alla società un anticipo della paga che veniva liquidato attraverso l’utilizzo dei soldi incassati dalla vendita dei biglietti sulle vetture e poi veniva successivamente trattenuto agli stessi come si può evincere dalle buste paga. Il tutto autorizzato sempre dallo stesso responsabile di struttura“.
I due sindacalisti aggiungono anche: “All’epoca dei fatti avvenuti tra il 2015 ed il 2016, però, nessuna contestazione, né scritta né tantomeno verbale, è stata fatta a questi dipendenti, cosa che poi è avvenuta solo in un periodo successivo, nonostante i versamenti dei ricavi del traffico sono stati dichiarati regolari. Noi, come organizzazioni sindacali, andremo a difendere i lavoratori che non solo hanno subito danni personali dovuti ai ritardi, ma ora si devono anche giustificare per non aver rubato niente. A loro, che riteniamo vittime del sistema, va la nostra solidarietà, poiché respingiamo con forza l’idea del ‘furto per sopravvivenza’. Questa è una macchina del fango offensiva per l’immagine dell’Ast e di chi ci lavora. Accogliamo con una sensazione positiva il fatto che i magistrati già abbiano escluso un’ipotesi di reato e, per questo, auspichiamo che la giustizia continui a fare il suo corso per accertare eventuali responsabilità sull’ammanco di 170 mila euro”.
“Non ci piacciono – continuano Scannella e Falanga – le speculazioni di chi vorrebbe apparire come il salvatore della patria, facendo passare il messaggio di un’Ast ‘isola felice’, o peggio ancora, di far passare l’idea che il pagamento regolare degli stipendi non sia un diritto dei lavoratori ma bensì solo un’eccezione o una regalia. Posto che ci auguriamo che tutto si possa presto risolvere con i dovuti accertamenti – conclusono i due segretari – è chiaro che così non si può più andare avanti. Per questo chiediamo al governo regionale discontinuità nella scelta del management che tra poche settimane dovrà prendere il posto di quello attuale, visto che adesso non vi è neanche il presidente in quanto il manager designato è stato nominato dirigente generale dell’Assessorato regionale alla Sanità. In quest’ottica, condividiamo l’intervento dell’assessore alle Infrastrutture e della Mobilità Marco Falcone sulla necessità di fare chiarezza sulla gestione complessiva dell’azienda siciliana trasporti, affinché si possa procedere ad un rilancio soprattutto in vista delle imminenti sfide che attendono il trasporto pubblico siciliano con l’apertura del libero mercato, garantendo i livelli occupazionali ed un futuro sereno ai dipendenti”.