Anche gli smartphone usati per produrre criptovalute
Secondo la Malwarebytes, azienda californiana per la sicurezza informatica, oltre ai computer, vengono usati anche gli smartphone per produrre criptovalute all’insaputa degli utenti, nello specifico la moneta virtuale Monero.
Gli esperti del settore hanno individuato su internet delle pubblicità che diffondono malware, le cosiddette “malversting”, che dirottano i naviganti web su siti che utilizzano lo smartphone per produrre la criptomoneta Monero.
Su questi siti sono stati calcolati circa 800 mila utenti al giorno, collegati con una sessione di circa 4 minuti ciascuno. L’unico avviso che spunta sulle pagine web è che, se non si dovesse digitare un codice, il telefono continuerà a produrre criptovaluta. Secondo alcune stime, così facendo, questi cybercriminali potrebbero arrivare a guadagnare alcune migliaia di dollari al mese.