Faraone presenta i candidati dem, a Orlando e Battaglia le tessere del Pd

Orlando, ma non solo. Davide Faraone porta a casa il risultato dell’intesa con il primo cittadino del capoluogo e  presenta la squadra dei rinforzi in casa Pd, dove i mal di pancia non accennano a diminuire. Le tessere sono state consegnate in via Bentivegna, il quartier generale del Pd siciliano. Un benvenuto in grande stile per Orlando, ma non solo. Anche per il suo braccio destro, Fabio Giambrone e per la fotografa palermitana Letizia Battaglia.

Secondo Faraone, Orlando avrebbe rappresentato in questi anni “quello che Prodi ha rappresentato per il centrosinistra. L’unità è importante e vogliamo festeggiare grandi risultati tutti assieme”.

Certo, a chi gli fa notare l’assenza del padrone di casa, Fausto Raciti, a dare il benvenuto a Orlando, Faraone replica che il segretario è candidato nel collegio di Siracusa “ed è impegnato per la campagna elettorale in quel territorio. L’auspicio è che tutti in campagna elettorale faranno il massimo, anche i più critici. Non abbiamo nemici dentro il Pd”.

Come per Orlando, anche Letizia Battaglia si dice convinta che il partito democratico sia l’unico vero argine alla deriva populista. “Il pericolo – ha detto – è enorme e reale. E poi io sono comunista e so che qui posso continuare a esserlo“.

L’occasione è stata utile, oltre che per la consegna delle tessere, anche per la presentazione dei candidati alle politiche del prossimo 4 marzo. “Gli altri hanno candidati che non sono spendibili da nessun punto di vista – ha detto Faraone -. I nostri sono vincenti, persone che hanno una storia, un percorso. La presentazione del candidato è diventata una prerogativa del Partito democratico. Nessuna lista presenta candidature. La sensazione che ho è che le iniziative promosse dai singoli candidati degli altri partiti sono inesistenti. In campo c’è solo il Pd. Ci teniamo a evidenziare le belle candidature che abbiamo messo in campo. Mentre gli altri partiti le nascondono”.

Immediata la critica di Antonio Rubino (partigiani Pd): “nessuna rivoluzione – ammette – si è solo creato un nuovo blocco di potere”.