Ragazzi fuori sede, volete votare il 4 marzo? Ecco alcune notizie che dovreste sapere

Ragazzi fuori sede, affrettatevi: se volete tornare a casa e votare il prossimo 4 marzo è questo il tempo di prendere i biglietti aerei. Ancora oggi le tariffe erano abbastanza contenute, assolutamente nella media della stagione, senza quei rincari a cui abitualmente assistiamo nei giorni nevralgici. Stavolta il vizietto di aumentare il costo dei biglietti non è scattato, come accade per esempio durante le vacanze di Natale o di Pasqua. Un andata/ritorno da Milano è possibile acquistarlo con una spesa non superiore ai 50 euro.

Il ritorno a casa per votare è un tema fresco di cronaca, dopo la denuncia di uno studente siciliano che per motivi di studio abita in Piemonte a cui, al contrario di altre volte, non è consentito di votare al seggio in provincia di Torino. La legge prevede che ai rappresentanti di seggi è consentito votare nel luogo in cui si presta servizio. La risposta data a Davide Miroddi, 24 anni di Santa Lucia del Mela (in provincia di Messina), e raccolta dal quotidiano La Stampa è stata tranciante: “Gli uffici elettorali non possono gestire serenamente le operazioni di voto con la necessaria serenità se distribuiscono schede dei collegi di appartenenza”. Così si sarebbe espresso il Viminale. Prima obiezione: ma quanti casi si ritiene ci possano essere per ogni seggio? Secondo: è mai possibile che non si riesca a trovare il sistema per garantire il voto ai tanti fuori sede in territorio italiano? Istituendo magari seggi speciali nelle sedi delle Prefetture o attuando il voto digitale alla guisa di un qualsiasi ordine professionale?

Sia come sia, chi vorrà votare dovrà tornare a casa e mettere mano al portafogli. Tenendo tuttavia bene in mente che lo Stato prevede agevolazioni tariffarie per spostamenti in treno, aereo o nave per i fuori sede che vogliono raggiungere la sede di residenza per recarsi alle urne. Il contributo massimo si aggirerebbe attorno ai 40 euro, secondo la tratta e il mezzo utilizzato. In attesa del cosiddetto early vote, il voto anticipato riservato ai fuori sede, proprio nelle sedi prefettizie sulla scorta di ciò che già avviene per gli italiani residenti all’estero.