Palermo, torna Nestorovski. Ma sarà la partita d’addio?

Torna Nestorovski e questa è una notizia. La domanda però è: contro la Salerniatana sarà la sua ultima partita con il Palermo? Perché è chiaro a tutti che Zamparini un euro non lo caccerà da qui a quando non riuscirà a vendere la società e la vicenda della richiesta di fallimento consolida ancor di più questo principio.

Lo scenario prefigurato dell’arrivo di Puscas e Di Carmine non è aggiuntivo all’esistente ma alternativo. E un senso ce lo avrebbe. Puscas arriverebbe in prestito gratuito dall’Inter, per Di Carmine, prossimo alla scadenza del contratto, il Perugia avrebbe chiesto una cifra attorno ai 2 milioni. Se qualcuno bussa alla porta di Zamparini con un assegno di 10 milioni, ecco che Nestorovski passerebbe ai saluti garantendo quel surplus di circa 8 milioni idoneo a coprire le spese sino a fine stagione.

Intanto alle porte c’è la Salernitana, ultima partita prima della maxi (e immotivata) sosta di campionato. Il Palermo una situazione del genere l’ha già affrontata nell’anno dello storico ritorno in serie A. Fu l’ultima partita sulla panchina di Baldini, prima dell’avvento di Guidolin e dell’arrivo di Jeda, Biava, Grosso e dei gemelli Filippini. Allora la sconfitta servì a chiudere una parentesi e ad aprire un capitolo, adesso la Salernitana arriva forse nel momento in cui il Palermo è maggiormente consapevole delle sue possibilità. Il pareggio di Cesena è il regalo di Natale che i rosa hanno fatto a Rino Foschi, ma non inficia il morale di una squadra che ha ritrovato la vena di Rispoli e Coronado, gli unici due assieme a Nestorovski che possono garantire un salto di qualità.

Da oggi sarà nuovamente a disposizione Balogh, un altro che in questa categoria, se opportunamente utilizzato, potrebbe essere determinante.