Gerusalemme, l’Europa contro Trump
“We disagree”, noi non siamo d’accordo. Cinque stati europei hanno preso posizione contro la decisione del presidente Usa Trump il 6 dicembre 2017 di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Si tratta dei quattro paesi europei membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, Francia e Regno Unito (membri permanenti), Italia e Svezia (non permanenti), ai quali si è unita la Germania. «Non siamo d’accordo con la decisione Usa di riconoscere Gerusalemme come la capitale di Israele e di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme». L’annuncio di Donald Trump «non è in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e non aiuta le prospettive di pace nella regione», hanno dichiarato a New York gli ambasciatori Onu dei 5 Paesi UE. «Gerusalemme dovrebbe essere la capitale sia dello Stato di Israele che di quello palestinese. Fino a quel momento, noi non riconosceremo alcuna sovranità su Gerusalemme».
La posizione dell’Onu sullo status di Gerusalemme, centro religioso delle tre religioni abramitiche, risale alla risoluzione 181 dell’Assemblea Generale nel 1947, che prevedeva la partizione della Palestina cisgiordana in due stati separati ma in unione economica, e il territorio di Gerusalemme come “corpus separatum” garantito dal controllo dell’Onu, e capitale di entrambi gli stati.
La guerra arabo-israeliana del 1948-1949 portò alla suddivisione in due di Gerusalemme, con la città nuova in mano israeliana e la Città Vecchia (Gerusalemme Est) controllata dai palestinesi.
Durante la Guerra dei sei giorni, nel 1967, Israele occupò l’intera città, insieme alla Cisgiordania, il Sinai, la Striscia di Gaza e le alture del Golan. Nel 1980 Israele dichiarò Gerusalemme “completa e unita” propria capitale. Proclamazione e territori occupati da Israele non sono stati riconosciuti dalla Corte internazionale di giustizia e condannati da risoluzioni Onu.
Abu Mazen, presidente della Palestina, ha dichiarato di non riconoscere più negli Usa il ruolo di mediatore. La decisione di Trump ha già provocato disordini, morti, feriti. Da Gaza sono stati lanciati razzi contro Israele, che ha risposto colpendo le basi dell’organizzazione paramilitare nazionalista islamica Hamas.
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