Cancelleri, quanto ti costano i post di Parisi…
Micari cita Gandhi, Fava torna sul concetto di “miserabile”, Musumeci offre la sua solidarietà a Rosato. I post al vetriolo di Angelo Parisi rischiano di costare cari a Giancarlo Cancelleri. Soprattutto alla luce del fatto che, come invece molti si aspettavano, il candidato pentastellato in corsa per la prima poltrona di palazzo d’Orleans non ha ritirato la delega designata a Parisi. Un’occasione fin troppo ghiotta, insomma, per i rivali in una gara alla conquista dell’ultimo consenso, negli ultimi giorni prima del silenzio elettorale.
“Mi prendevano in giro per la sfida gentile” è l’accusa di Fabrizio Micari. “Troppo debole come concetto, troppo educato per una campagna elettorale da Tv spazzatura. Oggi lo ribadiamo con forza mentre c’è un assessore designato dal M5S che vuole bruciare viva una persona – e non bastano le scuse, quelle parole di odio rimangono, non possono essere cancellate e Cancelleri lo deve licenziare – e un altro che svuota le galere per riempire le sue liste e tentare per la terza volta un’elezione alla presidenza della Regione che rischia di far diventare impresentabile la Sicilia. Noi ribadiamo la sfida gentile. Ribadiamo la forza delle idee alla violenza verbale e alla rissa, i progetti per i siciliani alle parole grosse e alle accuse reciproche. Ridevano tutti della nostra sfida gentile e oggi diventa centrale. Diceva Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. La sfida gentile piacerà ai siciliani e la nostra gentilezza cambierà la Sicilia”.
Anche Claudio Fava ha colto l’occasione per osservare che “provando a fare un censimento dei post con cui alcuni elettori dei Cinque Stelle reagiscono a determinate notizie, c’è una certa pesantezza nelle argomentazioni. E sono tutte argomentazioni piuttosto apolitiche. Non dico le ragioni per cui penso che tu abbia torto, ma ti dico semplicemente taci”. A proposito del tweet di Parisi su Ettore Rosato, Fava aggiunge: “Davanti a un atteggiamento così miserabile, mi aspettavo che gli dicesse di andarsene. Crocetta con Battiato lo ha fatto”.
“Il rispetto per l’avversario e quello per la stampa libera sono fondamenti di tutte le attività – aggiunge invece Musumeci -, ancor di più per chi ha ruoli pubblici. Esprimo la mia solidarietà a Ettore Rosato e ai giornalisti Giovanni Floris, Corrado Formigli e Massimo Giannini, che hanno ricevuto offese e minacce inaccettabili”.
E anche il segretario dem Fausto Raciti entra in fase agonistica. Dopo un lungo silenzio nelle ultime settimane, Raciti fa una sintesi dell’agenda politica della giornata che è tutta clava e niente fioretto: “Cancelleri predilige fare assessori gli scemi, Musumeci candidare i banditi. L’unico voto utile è quello che li mette all’opposizione: Fabrizio Micari”.