Il ministro Delrio a Palermo: “Porto in ritardo, deve correre”

“Palermo è in ritardo, deve correre perché finora le condizioni in cui ha operato non sono state adeguate a un grande porto del Mediterraneo”. È quanto dichiarato dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Graziano Delrio, durante la visita, domenica scorsa, della sede dell’Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia occidentale. Ad accoglierlo il presidente Pasqualino Monti, il contrammiraglio, Salvatore Gravante, direttore marittimo della Sicilia occidentale e comandante del porto di Palermo, e il cluster marittimo.

“Sono felice che Pasqualino Monti sia venuto qui perché – ha continuato il ministro – era uno dei migliori elementi che avevamo a disposizione: adesso che la nuova legge snellisce la burocrazia, bisogna procedere velocemente sulla progettualità con la collaborazione di tutto il comparto. Non esistono problemi di risorse, abbiamo più soldi che progetti: bisogna metterne in campo di altissimo respiro, chi arriva al porto deve trovarlo bello, all’altezza della città, non può sbarcare tra camion e silos. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ci sono strumenti e capacità: il lavoro che riparte nel porto è – ha concluso – un segnale di speranza per tutta la regione”.

“Abbiamo il duplice obiettivo di rafforzarne la capacità infrastrutturale, e di riconsiderare i rapporti percettivi, morfologici e funzionali con la città, riorganizzando le aree funzionali interne e ripensando anche tutto il sistema dell’interfaccia lineare con la città”, ha dichiarato Monti, sottolineando “l’urgenza di recuperare i porticcioli di Sant’Erasmo, dell’Arenella e dell’Acquasanta, ricostruendo il rapporto, oggi sconnesso, con le borgate marinare che li ospitano, con un’economia basata non solo sul diporto, ma anche sulla piccola pesca, sul tempo libero, sul godimento del paesaggio”. Tra questi progetti, il primo che si vuole attuare riguarda proprio Sant’Erasmo: l’intenzione è riqualificare il porticciolo – ha spiegato il presidente dell’Autorità di Sistema portuale – “in stile Cala con interventi a bassissimo impatto, strutture leggere e temporanee, senza espellere i pescatori ma integrandoli alla nuova vita, contribuendo così alla riqualificazione di tutta un’area importante e delicata, come quella che si allunga fino a Villa Giulia. L’idea generale è quella di aprire il porto, cerniera tra mare e città, rendendolo il più ‘poroso’ possibile”.

Presente all’incontro anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha dichiarato: “In una città dove l’avanzamento delle opere del trasporto urbano ha registrato un fortissimo impulso dopo ritardi e criticità, dove sono in ascesa i numeri dell’aeroporto, il porto è l’infrastruttura più debole, rimasta indietro rispetto alla città. È il momento di sfruttare la trasformazione da Autorità portuale in Autorità di Sistema portuale che comprende il Val di Mazara, inglobando Trapani e Porto Empedocle, il cambio al vertice che ha portato a Palermo un presidente che ha trasformato il porto di Civitavecchia da approdo inesistente a scalo leader nel Mediterraneo, e la continuità data in Capitaneria dal comandante Gravante. Al ministro – ha terminato il primo cittadino – assicuro la piena collaborazione del Comune”. Infine, da Donato Carlea, provveditore alle Opere pubbliche, una buona notizia: “Grazie alla collaborazione con l’AdSp del Mare di Sicilia occidentale e con il suo presidente Monti, posso annunciare che a breve potranno ripartire i lavori della stazione marittima”.