Quando Einstein si pentì di aver chiesto a Roosvelt di costruire la Bomba
Il Progetto Manhattan per lo sviluppo di armi nucleari che rese possibile la costruzione delle bombe fatte esplodere nel 1945 in Giappone su Hiroshima e Nagasaki, trovò origine nella lettera di Albert Einstein consegnata l’11 ottobre del 1939 al presidente americano Franklin Delano Roosvelt, con cui lo scienziato raccomandava di iniziare le ricerche sulla fissione nucleare per la creazione di ordigni di enorme potenza, prima che ci riuscisse la Germania nazista di Hitler.
La scoperta della fissione dell’uranio da parte di Otto Hahn e Fritz Strassmann in Germania nel 1938, alla luce degli studi di alcuni fisici, come Fermi, Joliot e Heisenberg, aveva rivelato che se si fosse realizzato un processo (poi chiamato reazione a catena) per sfruttare il fenomeno, si sarebbe potuta liberare energia distruttiva in quantità inimmaginabile.
Paradossalmente, fu proprio Hitler che favorì le condizioni per la costruzione della bomba americana. Dopo le leggi di Norimberga contro gli ebrei, fuggirono molti brillanti fisici tra cui Frisch, Fuchs, Szilard, Einstein. Dall’Italia fascista di Mussolini si rifugiò in America Enrico Fermi. Senza di loro non ci sarebbe stata la bomba su Hiroshima nel 1945.
Fermi realizzò a Chicago nel 1941 la reazione nucleare a catena in forma controllata, indispensabile per produrre il plutonio, elemento che non esiste in natura e che ha la qualità di essere fissile, cioè che se viene colpito da neutroni si spezza producendo altri neutroni, liberando energia.
Il 16 luglio 1945 con il test di Alamogordo, nel deserto del New Mexico, fu fatta esplodere una bomba al plutonio 239, come quella di Nagasaki. L’ordigno che distrusse Hiroshima il 6 agosto era invece basato sulla fissione dell’uranio 235. L’8 agosto del 1945 – tre mesi dopo la resa tedesca a Berlino – i sovietici dichiararono guerra al Giappone. Il 9 agosto fu lanciata la bomba su Nagasaki. Il Giappone si arrese cinque giorni dopo.
Einstein non lavorò mai al progetto della bomba. Fu spinto a sollecitare la costruzione delle armi nucleari nella convinzione che gli Stati Uniti non le avrebbero mai usate se non per legittima difesa contro una potenza nemica dotata di armi analoghe. Dovette ricredersi quando fu utilizzata contro il Giappone in ginocchio, ormai maturo per la capitolazione, al solo scopo di imporsi nei confronti dell’URSS: ”Se avessi saputo che i tedeschi non sarebbero riusciti a costruire la bomba atomica, non avrei mai alzato un dito.”
Poco prima di morire, il 18 luglio 1955, inviò a Bertrand Russel la lettera a favore della dichiarazione nota come il «manifesto di Russell-Einstein» per il disarmo nucleare, che fu firmata da una decina di premi nobel.
Timeline del 11 ottobre – Accadde oggi, a cura di Filippo Barbaro
1939 – Progetto Manhattan: al presidente statunitense Franklin D. Roosevelt viene consegnata una lettera firmata da Albert Einstein, che incita gli Stati Uniti a sviluppare rapidamente un programma per la realizzazione della bomba atomica
1962 – Concilio Vaticano Secondo: Papa Giovanni XXIII riunisce un concilio ecumenico della Chiesa Cattolica Romana a 92 anni di distanza dall’ultimo
1968 – Programma Apollo: la NASA lancia l’Apollo 7, la prima missione Apollo con uomini a bordo, con gli astronauti Wally Schirra, Donn F. Eisele e Walter Cunningham. Gli scopi della missione comprendono la prima trasmissione televisiva in diretta dall’orbita e i test delle manovre di aggancio del modulo lunare
1984 – A bordo dello Space Shuttle Challenger, l’astronauta Kathryn D. Sullivan diventa la prima donna statunitense a camminare nello spazio
I NATI OGGI
1913 – Emilio Greco, scultore
1936 – Billy Higgins, batterista statunitense
1937 – Bobby Charlton, dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore britannico
1941 – Lester Bowie, trombettista e compositore statunitense
1942 – Gabriele Lavia, attore e regista
1946 – Daryl Hall, cantante e tastierista statunitense
1948 – Ninetto Davoli, attore
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