La prima bomba atomica di Giuseppe Stalin e l’incubo della Guerra fredda
Durante la Seconda guerra mondiale quattro potenze belligeranti avevano iniziato frenetiche ricerche per la produzione di armi nucleari. Gli scienziati tedeschi nel 1941 comunicarono a Hitler che non avrebbero potuto costruirle. Il gruppo di ricerca inglese confluì all’interno del Progetto Manhattan statunitense. Stalin affidò nel 1943 a uno dei suoi uomini più fidati, Beria, capo della polizia segreta dell’Unione sovietica, risorse illimitate per la messa a punto di bombe atomiche.
Dopo lo scoppio degli ordigni USA su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 in Giappone, gli sforzi sovietici vennero intensificati. Fu determinante l’opera di spionaggio con cui furono carpite informazioni cruciali dagli scienzati del Progetto Manhattan, specialmente da parte del fisico tedesco naturalizzato britannico Klaus Fuchs, una delle menti più eccelse che parteciparono al progetto dell’atomica americana.
Fu così possibile per Stalin ordinare un primo esperimento il 29 agosto 1949, che il controspionaggio Usa chiamò Joe-1, seguito dallo scoppio della prima bomba sovietica vera e propria, il 22 settembre. Joe-2 fu fatta detonare e i filmati dell’esplosione fecero il giro del mondo. L’opinione pubblica americana rimase molto colpita, era convinzione comune che le armi atomiche fossero, almeno per un certo numero di anni ancora, fuori della portata degli URSS. Una reazione che portò all’arresto per spionaggio dei coniugi Rosemberg e la loro condanna a morte eseguita nel 1953.
Il possesso di armi nucleari da parte dell’Unione sovietica consolidò la cosiddetta Guerra fredda, la ultraquarantennale (1948-1989) contrapposizione tra due blocchi guidata dalle due super-potenze USA e URSS dopo il secondo conflitto mondiale.
La Guerra fredda era iniziata con il primo episodio di ostilità tra sovietici e statunitensi nel 1948 quando, in risposta alla protezione accordata nel 1947 a Grecia e Turchia minacciate e all’avvio del Piano Marshall, Stalin bloccò ogni via d’accesso al territorio di Berlino Ovest per undici mesi, durante i quali viveri, medicinali e ogni altra fonte di approvvigionamento per due milioni di berlinesi fu garantita da un ponte aereo.
Terminò 41 anni dopo a Berlino, dov’era cominciata, con la caduta del Muro il 9 novembre 1989. Caddero uno dopo l’altro anche i regimi comunisti dei paesi europei dietro la “Cortina di ferro“. L’effetto domino degli eventi portò nel 1991 allo scioglimento del Comecon (28 giugno), del Patto di Varsavia (1° luglio) e della stessa Unione Sovietica (26 dicembre).
Timeline del 22 settembre – Accadde oggi, a cura di Filippo Barbaro
1869 – L’opera di Richard Wagner, L’oro del Reno fa il suo debutto a Monaco di Baviera
1893 – Viene esposta la prima automobile di fabbricazione americana, costruita dai fratelli Duryea
1907 – Il piroscafo Principessa Jolanda affonda durante il varo
1949 – L’Unione Sovietica detona la sua prima bomba atomica
1994 – La serie televisiva Friends fa il suo esordio televisivo negli Stati Uniti sulla NBC
2000 – Esce definitivamente di produzione la Fiat 126
I NATI OGGI
1829 – Maurice Joly, scrittore, giornalista e avvocato francese
1934 – Ornella Vanoni, cantante
1957 – Giuseppe Saronni, dirigente sportivo, ex ciclista su strada
1958 – Andrea Bocelli, tenore
1967 – Andrea Santonastaso, attore e comico
1979 – Roberto Saviano, scrittore e saggista