“Ci siamo persi”, riecco Borsellino: con Clesi nuova hit e video d’autore

Un brano “crepuscolare”. Così definisce la sua ultima canzone il giovane cantautore palermitano Riccardo Borsellino che, dopo un periodo di fermo e momenti di scoramento che chi pratica questo mondo si ritrova molto spesso ad affrontare, ritorna a scommettere sulla musica. E lo fa con “Ci siamo persi”, un nostalgico duetto con l’artista siciliana Rosetta Clesi – in arte Clesi – di cui lui stesso è autore e compositore. Come pure è regista e montatore del videoclip a corredo della canzone, girato totalmente in notturna tra le vie più significative di Palermo, con la tecnica cinematografica definita time-lapse. Una tecnica che ben si sposa, visto la velocità che conferisce a tutto il filmato, con il senso che vuole trasmettere il brano.

In esso due giovani innamorati si perdono tra le strade affollate della città, nel traffico e nella folla che molto spesso la caratterizza. E la loro difficoltà diventa il pretesto di espressione di un animo sensibile e sognatore, come quello del giovane cantautore, che nella realtà, invece, cerca di farsi strada nel mondo della musica. Un mondo con cui Riccardo Borsellino, classe ’94 e al terzo anno dell’Accademia di Belle Arti, si confronta da sempre, da quando a soli 7 anni ricevette in dono la sua prima chitarra per poi “la sera stessa, non si sa come, iniziare a riprodurre le melodie trasmesse in tv”. Seguì la pubblicazione a 11 anni del primo brano per chitarra acustica e qualche anno dopo della prima vera canzone, “Erase”, in inglese, ancora oggi quella con le maggiori visualizzazioni su YouTube. Ieri, dopo altri brani, belle esperienze ma anche delusioni e “promesse mai portate a termine”, il debutto della nuova canzone “Ci siamo persi”.

Qual è il messaggio che vuole trasmettere questa canzone?

“La canzone esprime quel sentimento che non dipende da noi, ma che si può perdere tra le strade affollate della città”.

Come è nata la collaborazione con Clesi?

“L’ho conosciuta sul web, mi sono innamorato della sua voce e l’ho contattata per chiederle di interpretare insieme la canzone che era pronta. Ne sono l’autore e il compositore”.

Sei anche il regista e il montatore del videoclip…

“Sì, studio cinema. Sono sempre l’editore dei miei filmati. Qui ho utilizzato la tecnica del time-lapse, che consiste nello scattare un tot di fotografie in uno stesso punto per poi metterle in sequenza all’interno del video, per riuscire ad esprimere il concetto di traffico delle strade. Poi ho girato tutto di sera perché lo vedo come un brano crepuscolare. È di sera di solito che arrivano i pensieri, magari andando in giro per la città”.

A proposito, qualche giorno fa hai pubblicato un post piuttosto “crepuscolare”, in cui dici di essere stato fermo per un lungo tempo e di aver pensato anche di smettere di fare musica…

“Negli ultimi anni non c’è stata musica. Ho riscontrato menefreghismo nei riguardi delle emozioni e delle sensazioni e la mia generazione allontana queste cose. Di conseguenza allontana la mia musica. Io sono estremamente sensibile e metto in musica tutto quello che mi mette i brividi. Ma a che sei sognatore a che la realtà molto spesso ti fa ritornare con i piedi per terra”.

Che cosa tu auguri con questa nuova canzone?

“So che è un brano che bisogna ascoltare più volte, ma mi auguro che possa arrivare. Anche perché non voglio abbandonare la musica”.