I Siciliani Liberi, i migranti e i bamboccioni

Massimo Costa di Siciliani LiberiMigranti, ragazzi non disposti a fare quei lavori che poi vengono svolti proprio da chi proveniente da altri Paesi arriva nel nostro, altri che invece farebbero di tutto pur di lavorare, spesso finendo per accontentarsi di misere paghe al costo di sacrifici sovrumani. In ogni caso, il problema principale rimane il lavoro. È quanto tirato in ballo da Massimo Costa di Siciliani Liberi in un post, in cui fa riferimento a “una chicca da ‘Agorà RAI’ di stamattina”.

“Gli immigrati fanno lavori che i nostri ragazzi ‘non vogliono fare’. ‘Noi giornalisti’ ci alziamo all’alba per fare questa trasmissione. I ragazzi non sono disposti a farlo perché la sera devono fare tardi con gli amici. Forse parlano dei loro viziatissimi figli.
Io conosco tanti ragazzi siciliani che andrebbero a lavorare per 600 o 800 euro al mese, di corsa, anche se dovessero alzarsi alle 5 di mattina. E non trovano niente lo stesso.
Il danno che sta subendo una generazione intera lo conosciamo. Ma l’insulto gratuito, l’accusa di essere eterni ‘bamboccioni’ grida soltanto vendetta. Ma anche i non giovani. Dire che ‘tra gli italiani non si trovano più badanti’, offende le tante, tantissime signore che conosco, che avrebbero altri titoli, e che lo fanno per bisogno, senza farsi pregare, e certe volte neanche trovando lavoro. È un insulto alla povertà, da parte di giornalisti che non si sa quanto sono pagati. Lu saziu nun cridi a lu diunu.
Forse non si sta parlando di lavoro, ma di vera e propria schiavitù. È vero, ci sono cittadini che ancora, con tutto il bisogno che hanno, non sono disposti a lavorare 12 ore al giorno nei campi a 5 euro l’ora. Ma è per questo che ci servono i ’migranti’? No, grazie. L’immigrato deve avere lo stesso contratto del residente e gli stessi diritti. Ma così finisce la pacchia”.