Nicolini e le sberle via Facebook a Cracolici: “Non sarò mai sperta come voi”. L’assessore: “Ma cosa dice? Il mio torto è avere favorito i pescatori…”
La reazione è stata da autentica pasionaria in salsa siciliana. La ferita di Giusi Nicolini è ancora ben lontana dal rimarginarsi. Non gli è andata giù la motivazione che “gli altri” hanno individuato quale causa della sua sconfitta alle scorse comunali: “Ha pensato alla sua immagine e non ai cittadini di Lampedusa”. Ha perso contro un suo predecessore, Totò Martello, al fianco del quale la Nicolini suppone si sia schierato, in maniera più o meno esplicita, un pezzo da 90 del Pd siciliano. Cioè Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura e Pesca, reo a suo dire, di avere confezionato un bando nello scorso mese di marzo a favore dei pescatori dell’isola. “Non sono sperta (non crediamo ci sia bisogno di traduzione, ndr) come voi – strilla via facebook la Nicolini contro i difensori d’ufficio di Cracolici -. E mai spertirò (neologismo, ndr). Voi continuate così, a sostenere gli sperti. Così vincerete sempre”. E poi rivolta a Giovanni Rosciglione che, nella stessa conversazione online, delineava il profilo del prossimo Presidente della Regione (“ci vorrebbe uno tipo Caccius Clay”), una stoccata sempre sul tema della spertezza. “Tu lo sei, lo sei. Vedrai che Cracolici ti sarà riconoscente. Essere sperti paga sempre”.
Cracolici, chiamato in causa, si dice stupefatto dell’attacco dell’ex sindaco di Lampedusa che ha scelto la platea di Lucia Annunziata per lanciare i suoi strali: “Mi accusa di averla fatta perdere per avere erogato ai pescatori di Lampedusa il contributo riconosciuto dalla Regione due anni prima del mio insediamento – scrive sempre su facebook -. Mi sembra che lo stato di calamità sia stato richiesto a gran voce anche dal Comune di Lampedusa e dal Sindaco. Io ho recuperato risorse che non venivano utilizzate dal 1998 e solo motivi tecnici dovuti al’esercizio provvisorio hanno determinato l’erogazione dei contributi nel 2017”.