Le elezioni tutte da ridere: “Mia figlia è ancora al seggio. Mi chiederanno il riscatto?”

Spoglio schede elettoraliL’ironia in bacheca, questo lo slogan imperante. Su facebook è scattata la gara virtuale alla battuta. Da ieri, all’apertura dei seggi, a questa mattina, un campionario di battute indimenticabili. Sono di qualche ora fa le più corrosive. Riferendosi al crac a Cinquestelle, Lercio.it inventa una dichiarazione dal quartiere generale di Grillo: “Eravamo convinti si votasse anche lunedì…”.
Marina Finettino sottolinea invece con sottile arguzia una certa lentezza nelle operazioni di spoglio: “Mia figlia è ancora al seggio. Mi chiederanno il riscatto?”. Lucio Luca, firma de La Repubblica, rievoca il caso della “schermata pirata” del sito del Comune che, alla vigilia del voto, dava Orlando al 40%: “Quindi il tecnico del Comune si era tenuto basso…”.
Vincenzo Scalia “graffia” Ferrandelli per il suo girovagare tra i partiti: “Pare che Cicciobello stia pensando di candidarsi con la Sud Tiroler Volkspartei
Un pensiero solidale ai tipografi arriva da Saverio Massaro: “Ora sarà un loro problema recuperare i soldi per tutti i fac simile stampati…”.
Il giornalista Fabio Citrano è in gran forma, già pochi minuti dopo l’apertura dei seggi: “Lomonte conquista l’Oklahoma”. E a seguire un aggiornamento più locale: “Peppino Di Capri in vantaggio a Settecannoli”. Un altro giornalista, Giovanni Villino, si schiera contro la scheda per le circoscrizioni: “Per ripiegare quella rosa ci vuole un master in origami”.
Fa un endorsement ritardati Valentina Frinchi: “Io comunque voto Ezio Gonzales (direttore e anima del Malaluna, ndr). E Stanislao Lauricina, giornalista che ha seguito la contesa da Bologna, crea un link internazionale: “ Risultano tentativi da parte della Russia di condizionare il voto a Palermo?”.
Citazione letteraria da parte di Angelo Macaluso, architetto e fotografo: “E ora che non è cambiato niente, bisogna cambiare tutto. Gattopardo al contrario…”.
Quasi rassegnato il sicilianista Massimo Merighi: “Se non puoi cambiare la città, puoi sempre cambiare città”. Chissà perché, detta da lui, questa non sembra affatto una battuta…