Palermo nei guai: il ritardo di Paul, le parole di Zamparini
Alla fine la parola proibita gli è scappata, quella parola per cui è più che giustificata la paura dei tifosi del Palermo sull’operazione Baccaglini. A pronunciarla è proprio Zamparini che sinora ha tentato di coprire in qualsiasi modo le perplessità sul vuoto cosmico che circonda la (sinora) ventilata cessione del Palermo.
“Berlusconi ci ha messo un anno per vendere il Milan, io spero di fare un po’ prima, magari in un mese”. Zamparini meriterebbe una querela per diffamazione perché implicitamente ci ha dato dei cretini. È vero che Berlusconi ha impiegato tanto tempo ma già dall’inizio della trattativa incassò dai cinesi una caparra che copriva quasi per intero il valore reale del Milan. E con quei soldi, si parla di 400 milioni di euro, sarebbe stato possibile gestire serenamente almeno 3 campionati. Lui in mano ha l’impronta della destra di Baccaglini al momento del congedo. E basta. Non si è mai parlato di caparra o di preliminari d’acquisto. Con tutta la fiducia che si può avere per il simpatico Paul, non sembra proprio la stessa cosa. L’unica cosa che Baccaglini ha fatto è comunicare l’anonima sigla della società (senza capitale) che dovrà acquisire le azioni del Palermo. Nei tempi previsti, bisogna dargliene atto, ma con l’enfasi di una rivelazione e non di una notizia più che superflua quale in effetti è. Baccaglini ha poi giustificato il mancato closing entro il 30 aprile con la coincidenza delle festività e del ponte del primo maggio. Ma cos’è, una pratica dell’edilizia privata che ritarda per le ferie del funzionario?
Secondo allarme: “Senza Baccaglini avremmo messo in piedi un altro programma con una gestione oculata”. Questa perla la riserva a Radio Kiss Kiss, emittente di Napoli, tra le abituali tribune del presidente rosanero. La traduzione? È presto fatta. Se non si chiude l’affare, vendo anche i chiodi delle porte dello stadio e vediamo come finisce. Infine sentite cosa dice su Nestorovski. “È un tipo alla Higuain”. Tra l’odierna definizione e quella di settembre di Fabio Caressa, direttore di Sky Sport 24 (“è un’autentica pippa…”), a quale dareste più credito?